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E Berlusconi disse "Sì". Ecco le sue parole al Senato


02 OTT - Prima l'annuncio delle dimissioni di tutti parlamentari del Pdl in caso di voto favorevole alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi (mercoledì 25 settembre). Poi la richiesta di dimissioni ai suoi ministri che accettano (di malavoglia il diktat del leader) e si dimettono (28 settembre). Poi l'inizio della guerra interna al partito con i ministri dimissionari che dichiarano di voler proseguire l'azione di Governo, tant'è che Letta ne rifiuterà le dimissioni, e il parallelo spettro di una scissione (1 ottobre). Infine il drammatico vertice di Palazzo Grazioli, senza i ministri dissidenti (tranne De Girolamo, presente) dove si annuncia il no alla fiducia a Letta (la notte del 1 ottobre).
 
E oggi la svolta, attorno alle 13, quando, con un intervento brevissimo ma inaspettato, Berlusconi annuncia che il Pdl voterà sì alla fiducia.
 
Ecco cosa ha detto Berlusconi in Aula:
"Credo che sia a tutti chiaro che dopo il risultato delle passate elezioni noi ritenemmo che l'unica soluzione ragionevole e possibile nell'interesse del Paese fosse quella di un Governo che mettesse insieme le forze del Centrosinistra e del Centrodestra. Aspettammo con pazienza i due mesi di riflessioni del Centrosinistra e poi arrivammo insieme alla formazione di questa compagine governativa della quale noi abbiamo accettato tutte quelle che erano le volontà espresse dal presidente incaricato, e in effetti, su 23 componenti del Governo, nonostante con il voto fossimo arrivati a pochissima distanza dalla coalizione di Sinistra, accettammo di avere soltanto 5 Ministri.
  
Credo quindi che abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possbilità di fare, e l'abbiamo fatto anche perché avevamo la speranza che potesse cambiare il clima di questo nostro Paese. Pensavamo che questo clima che qualcuno aveva addirittura chiamato 'guerra civile fredda' potesse andare verso una sorta di pacificazione di cui credo che un Paese civile abbia veramente bisogno. Questa speranza non l'abbiamo deopsta, la conserviamo ancora.
  
Abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni del presidente del Consiglio, abbiamo ascoltato i suoi impegni circa il contenimento della pressione fiscale, circa la riduzione delle imposte sul lavoro, circa l'adozione - finalmente - circa l'impegno che la Corte dei diritti dell'uomo dell'Unione europea ha voluto farci pervenire per la terza volta per quanto riguarda la responsabilità civile dei giudici. E quindi mettendo insieme tutte queste aspettative, il fatto che l'Italia ha bisogno di un governo che possa produrre quelle riforme strutturali e istituzionali di cui il Paese ha bisogno per modernizzarsi, abbiamo deciso - non senza interno travaglio - di esprimere un voto di fiducia a questo Governo". 

02 ottobre 2013
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