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Editoriale. Punti nascita. Perché ne parliamo solo oggi


30 OTT - Cari lettori di Quotidiano Sanità, voglio chiedervi scusa. Il perché sta nel fatto che ieri vi abbiamo privato della possibilità di leggere in anteprima il testo del Piano del ministero della Salute per riorganizzare i punti nascita in tutte le Regioni. Come sapete il tema è diventato di estremo interesse soprattutto dopo i ripetuti casi di presunta malasanità in sala parto registrati a cavallo dei mesi estivi.
A seguito di quegli episodi, e anche per contrastare il troppo frequente ricorso al cesareo da parte di molte équipe mediche, in particolare nel Sud Italia, i tecnici del ministero e delle Regioni, con la collaborazione delle associazioni di categoria, si sono messi al lavoro per offrire un piano dettagliato con l’obiettivo fondamentale di mettere in sicurezza le sale parto e promuovere una repentina diminuzione del ricorso al cesareo.
Ora il documento è pronto e andrà all’esame della Stato-Regioni, forse già la prossima settimana.
Ebbene, Il Sole 24 Ore Sanità, nostro stimatissimo concorrente, ieri, bruciando sul tempo agenzie e web, ha reso noto per primo, attraverso il suo sito internet, il testo integrale del piano.
Complimenti! Ci siamo subito detti. Bel colpo, come giornalisti e soprattutto come divulgatori della cosa pubblica agli addetti ai lavori, affamati di informazioni e dettagli che, non si sa bene perché, le istituzioni titolari offrono alla pubblica opinione col contagocce e con grande ritrosia, quasi si trattasse di “segreti di Stato”.
Per questo riteniamo sia ottimo giornalismo e ottima funzione pubblica, quanto fatto ieri dal Sole 24 ore. E cioè l’aver messo a disposizione di tutti (questo è il free web) un documento di interesse generale non ancora disponibile in Gazzetta. Una cosa che, quando ci riesce (e a volte, modestamente, ci riesce), facciamo ovviamente con grande piacere anche noi.
Ma perché vi racconto tutto questo? Il motivo sta in una frasetta che riporto testualmente qui sotto, apposta sulla pagina web del Sole 24 Ore Sanità come una sorta di avvertenza per i lettori interessati al documento. Scrivono i redattori del Sole 24 Ore Sanità: “Nel testo sono state apportate alcune varianti grafiche rispetto all'originale che non ne alterano in alcun modo il contenuto, ma che tutelano l'abbonato a Il Sole-24 Ore Sanità dall'eventualità che altri sedicenti siti di informazione replichino (copino) come spesso accaduto il documento fornito in esclusiva”.
Vi confesso che ho dovuto leggerla più di una volta per credere ai miei occhi. Una frase del genere stride infatti con tutte le buone e sacrosante ragioni per le quali ho sin qui lodato l’operato dei colleghi del Sole Sanità.
Ma come, prima fai questo gran bel lavoro e poi, anziché essere contento che la tua anticipazione possa essere ripresa e quindi galvanizzata da altre fonti giornalistiche, che fai? Ti inventi un presunto copyright su un atto pubblico o ancor di più, come scritto, pretendi che possa esistere un’esclusiva su un documento del genere come se si trattasse dell’anticipazione dell’ultimo romanzo di Umberto Eco. Ma insomma, colleghi, siamo seri! Semmai, l’unico a poter dire qualcosa in termini di disappunto per l’anticipazione potrebbe/dovrebbe essere chi quel documento si è intestato e cioè il Ministero della Salute che, giustamente, non ha sollevato il minimo dubbio sulla legittimità di quell’anticipazione.
Sconcertati da quelle quattro righe avevamo deciso di non rilanciare l’anticipazione del Sole, a differenza di quanto fatto in altre occasioni (sempre citando ovviamente l’autore dell’anticipazione, ci mancherebbe).
Solo in serata ci siamo accorti che la scelta di non pubblicare nulla era un errore. Per tre motivi. Il primo quello di privare i nostri lettori di questo testo utile e interessante. Il secondo rappresentato dal fatto che non farlo poteva in qualche modo dar ragione a quella visione della competizione giornalistica basata più sull’acrimonia che su un sano agonismo intellettuale. E ciò, pur essendo convinti, ovviamente, di non essere tra i destinatari di quell'avviso ai lettori, se non altro per essere sempre stati attentissimi nel citare le fonti primarie delle nostre news.
Terza ragione, infine, il fatto che il diritto di cronaca, nell’interesse pubblico, prevale su qualsiasi altra considerazione, salvo ovviamente quei casi, e questo non vi rientra, in cui si tratti di documenti coperti da segreto istruttorio o da altre forme di tutela alla loro pubblicazione previste dalla legge.
Sperando quindi di farvi cosa gradita e utile, ecco il testo integrale del Piano pubblicato ieri dal Sole 24 ore, sul quale svilupperemo analisi e commenti a partire da martedì prossimo. Per adesso buona lettura e buon ponte del 1 novembre.
 
Cesare Fassari

 

30 ottobre 2010
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