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Botta e risposta Zaia-Lorenzin. “Annunci che non  trovano riscontro nei decreti”. La replica del Ministro: “In campagna elettorale tanti parlano, pochi trovano il tempo per documentarsi”


21 MAG - “Non passa giorno che, sulla sanità, non si scoprano situazioni che non corrispondono ai roboanti annunci governativi. L’ultima è di queste ore e riguarda le borse di studio da riservare agli specializzandi in medicina. Annunciate dal Ministro della Salute: 6 mila. Inserite nel relativo decreto: 5 mila con un vago riferimento al successivo finanziamento di altre mille. Effettivamente assegnate alle Università: nessuna, perché per ora sono solo state ripartite per specialità (medicina. chirurgia, ortopedia ecc.ecc.)”. La ‘denuncia’  viene dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, ricandidato alle elezioni del 31 maggio, che fa notare “con disappunto” che, in questo modo, “le Università di Padova e Verona in realtà ancora non sono state messe in condizione di sapere a quanti specializzandi potranno essere assegnate le borse”.

“Due bugie in appena poche ore. La spaccatura tra slides, comunicati stampa e la realtà – aggiunge Zaia – è oramai a livelli preoccupanti: non ci si può più fidare di nulla: o ti nascondono le carte e ti fidi, ma non è il mio caso, o appena ti arrivano le carte, le uniche che contano, trovi la realtà diversa dalla teoria”.

“La realtà – incalza Zaia – è che l’unica certezza che hanno le nostre Università sono le 90 borse di studio aggiuntive finanziate con fondi della Regione Veneto e destinate a specializzandi che hanno studiato in Veneto. L’incredibile è che per poterlo fare abbiamo dovuto ricorrere alla Consulta (e vincere) contro il Governo che ce lo voleva impedire”.
 
Dopo le parole di Zaia è arrivata la replica di Claudio Rizza, portavoce del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
“Purtroppo in campagna elettorale tanti parlano, pochi trovano il tempo per documentarsi.Le ultime dichiarazioni del presidente Zaia sulle borse riservate agli specializzandi in medicina lo dimostrano.

Come è noto, la legge prevede che, con cadenza annuale, il numero complessivo di contratti di specializzazione sia determinato con DM del Ministro della salute, emanato di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e dell’istruzione, università e ricerca scientifica. Con tale decreto sono anche individuate le coperture finanziarie necessarie. Per l’anno accademico 2014/2015 questo decreto è stato firmato dal Ministro Lorenzin, prevedendo la copertura finanziaria di 6 mila contratti, con l’indicazione del riparto per singola specializzazione.

L’attribuzione dei contratti di specializzazione tra le università italiane, per espressa previsione legislativa, è disciplinata da un altro decreto ministeriale, rientrante nelle competenze del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica. Tale ultimo decreto può essere emanato soltanto dopo e sul presupposto di quello del Ministro Lorenzin.

E’ evidente che le Università di Padova e Verona citate da Zaia, così come quelle di Palermo e Catanzaro, non possano trarre dal DM Lorenzin il numero di contratti ad esse assegnati, e ciò per la semplice ragione che la legge rinvia ad altro provvedimento ministeriale”.

21 maggio 2015
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