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Amianto. Balduzzi: “In arrivo un Piano nazionale Salute-Ambiente-Lavoro”


Il Piano sarà elaborato nel corso della II Conferenza governativa sull'amianto che si apre domani a Venezia e sarà articolato in tre filoni: bonifica, monitoraggio epidemiologico, risarcimenti e presa in carico dei pazienti, ricerca. Atteso per il il 2020 il picco delle malattie absesto-correlate.

21 NOV - Sarà intensificata la lotta all’amianto, grazie anche alle maggiori conoscenze derivanti dai dati sulla presenza di siti contaminati e sulle patologie asbesto-correlate, che permetteranno di elaborare un Piano nazionale di interventi coordinati Salute-Ambiente-Welfare e Lavoro le cui basi saranno tracciate nel corso della II Conferenza governativa sull’amianto che si svolgerà dal 22 al 24 novembre a Venezia.

A presentare gli obiettivi della Conferenza è stato oggi il ministro della Salute, Renato Balduzzi, spiegando che il Piano sarà articolato su tre filoni principali: 1) la bonifica dei siti inquinati; 2) il monitoraggio epidemiologico delle malattie asbesto correlate, la presa in carico dei malati e la questione dei risarcimenti; 3) la ricerca scientifica, “perché purtroppo una risposta terapeutica a queste malattie anche non c’è o resta insufficiente”.

“L'amianto - ha sottolineato il ministro - è una grande questione non solo italiana, ma internazionale, che tende, però, ad andare sotto traccia. Per questo è importante che venga periodicamente riportata alla luce”. Balduzzi ha inoltre sottolineato come sia oggi possibile condurre la battaglia contro l’amianto in modo molto più efficace di quanto sia stato possibile nel 1999, quando si svolse la I Conferenza governativa sull’amianto, “dalla quale scaturirono importanti impegni in parte rispettati e un’impostazione che resta valida e dalla quale partiranno i lavori a Venezia. Ma in occasione della quale non venne realizzato alcun piano nazionale, anche per l’assenza di molti dati”, ha sottolineato il ministro spiegando che è stata invece recentemente terminata la mappatura dei siti contaminati in Italia, che sarà fondamentale per mettere in atto interventi di bonifica, la cui competenza ricadrà comunque nelle mani del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, così come la parte più inerente alle questioni legate al Lavoro e alla previdenza saranno competenza del ministro dedicato, Elsa Fornero. I tre ministeri lavoreranno comunque in maniera coordinata, ecco perché Balduzzi ha parlato di un piano Salute-Ambiente-Lavoro e Welfare. “Venezia non sarà una passerella – ha assicurato Balduzzi – ma la cornice di tre giorni di lavoro serrato”. Che sarà anche aperto alle associazioni dei pazienti, “che hanno avuto un ruolo determinante in questi anni”, ha affermato Balduzzi richiamando anche alla sentenza Eternit dello scorso 13 febbraio.

Per quanto concerne più dettagliatamente la Salute, Balduzzi ha spiegato che il ministero è già al lavoro per realizzare un modello standardizzato di presa in carico dei pazienti e del sistema di monitoraggio e sorveglianza epidemiologica per la ricerca, mentre tra gli obiettivi di piano previsti nell’ambito del riparto del Fsn 2012 sarà indicato anche il trattamento dei tumori rari “come appunto il mesotelioma, correlato all’amianto”.

Quella contro l’amianto sarà una battaglia ancora lunga e “ci aspetta una lunga sofferenza”, ha affermato il ministro della Salute spiegando che “il picco per le malattie correlate all’amianto è atteso per il 2020 dal momento che molte di queste patologie hanno periodi di latenza molto lunghi, anche 30-40 anni”. Nel frattempo, si lavorerà “per dare speranza” e “deamiantalizzare” il nostro Paese, che non sarà “un lavoro da poco”, ha affermato il ministro ribadendo che quello dell’amianto resta comunque un problema internazionale e ancora attuale: “Basti pensare che negli anni ’70 si producevano nel mondo 5 tonnellate di amianto e ancora oggi se ne producono 2 tonnellate”, ma non in Italia, ha sottolineato il ministro, dove l’amianto è stato bandito nel 1992.

E proprio riferendosi al contesto internazionale, Balduzzi ha annunciato che il prossimo 7 dicembre l'Italia esporrà al Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea una specifica proposta sull’amianto. “All’Italia è stato riconosciuto questo ruolo proprio in virtù della nostra esperienza”, ha spiegato il ministro precisando che il programma prevederà, tra le altre cose, la realizzazione di una rete di centri di eccellenza per la ricerca sull'amianto e delle azioni di sanità pubblica necessarie.

Quanto ai dati raccolti dal ministero della Salute sul caso Ilva e contestati da alcune associazioni, Balduzzi ha risposto che “noi abbiamo presentato i dati che la ricerca epidemiologica più aggiornata ci aveva fornito. Se ci sono altri dati, li prenderemo in esame e li sottoporremo alle normali forme di validazione a cui sono stati sottoposti quelli che in base al principio di massima trasparenza abbiamo presentatolo scorso mese a Taranto”.
 

21 novembre 2012
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