Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 14 MAGGIO 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Farmacisti e obiezione di coscienza. Roccella (Ncd): "Non è questa la legislatura per una legge in materia"


Lo ha detto la deputata alfaniana intervenendo ad un convegno dedicato al tema dell’obiezione di coscienza per i farmacisti. Nonostante la chiedano a gran voce i farmacisti cattolici, in questo momento, secondo Roccella, non ci sono le condizioni di opportunità politica. Ma lo spiraglio si potrebbe aprire con la direttiva UE sulla sanità transfrontaliera.

06 FEB - In concomitanza con il parere, rinviato, che la Commissione Affari sociali avrebbe dovuto esprimere sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva europea in materia assistenza sanitaria transfrontaliera e della direttiva sul riconoscimento delle ricette mediche emesse in ambito Ue si è svolto alla Camera un convegno sul delicato tema dell’obiezione di coscienza per i farmacisti.
 
“Oggi – ha spiegato Gian Luigi Gigli, PI, componente della Commissione Affari Sociali nell’introdurre la ratio del convegno – la ricerca farmacologica ha messo a disposizione dell’utente prodotti che non servono a curare malattie, ma a soddisfare la cosiddetta medicina dei desideri. Tra questi, alcuni farmaci potenzialmente abortivi. Sorge da qui il problema dell’obiezione di coscienza per i farmacisti, un diritto fondamentale ancora negato loro, ma la direttiva europea sulla medicina transfrontaliera e sul riconoscimento delle ricette mediche emesse in altri Stati Ue ha di fatto riaperto la possibilità che tale diritto fondamentale sia riconosciuto anche per questi professionisti”.
 
In Italia non c’è una normativa in materia. L’unico riferimento normativo è un regio decreto del 38, regolamento per il servizio farmaceutico, che all’articolo 38, tra l’altro, recita “i farmacisti non possono rifiutarsi di vendere le specialità medicinali di cui siano provvisti”. Questo, secondo Gigli “fino ad oggi non ha creato problemi. Può succedere però che il farmacista si trovi davanti a situazioni di disagio etico se deve dare farmaci come la pillola del giorno dopo o, nel caso del farmacista ospedaliero, la Ru486”.
 
Il convegno che si è svolto alla Camera dal titolo “l’obiezione di coscienza dei farmacisti tra bioetica, deontologia professionale e biodiritto”, ha cercato, ha aggiunto ancora Gigli “di approfondire gli aspetti scientifici, giuridici e deontologici che possano permettere di far avanzare lo spazio della coscienza anche nell’esercizio della professione del farmacista”.
Per il deputato di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano, farmacista lui stesso “il farmacista è al servizio della vita, dimenticarsi di questo vuol dire venir meno al nostro impegno”.
A ricordare l’esigenza di una legge sull’obiezione di coscienza per il farmacista perché “non è un semplice commesso ma un professionista della sanità che risponde ad una sua etica” è stata Paola Binetti, PI.
In linea con l’intervento della Binetti, quello di Eugenia Roccella, Ncd, che ha riconosciuto come il farmacista abbia diritto all’obiezione di coscienza. Accanto a questo principio la deputata “alfaniana” ha ricordato a tutti con una buona dose di realismo che “in questa legislatura fare proposte etiche creerebbe più danni che altro” ammesso poi che una legge simile “arrivi al voto dell’Aula”. Quindi dall’affermazione di principio ad una proposta ce ne vuole. Il che, ha ribadito Roccella, non vuol dire che non si possa fare nulla. Anzi “il margine può e deve essere colmato”. Cominciando a sensibilizzare le persone, l’opinione pubblica, che “questo è un problema che riguarda tutti. Perché la figura del farmacista va difesa. Va fatto capire – ha aggiunto Roccella – che non stiamo difendendo un principio astratto, una posizione di retroguardia. L’obiezione di coscienza non è una battaglia di tutela di un piccolo ghetto cattolico ma di tutela di una figura importante come il farmacista”.
 
La posizione dei farmacisti cattolici
Piero Uroda, farmacista, ha sintetizzato in alcuni punti il perché l’Unione cattolica farmacisti italiani di cui è presidente chiede con forza l’obiezione di coscienza. Innanzitutto “per il valore misconosciuto dell’embrione umano”, poi “per la dignità umana e professionale del farmacista che non è un robot ma è responsabile di ciò che fa”. C’è poi, secondo Uroda, l’aspetto che riguarda il codice deontologico del 2007 e il “suo rispetto, in particolar modo l’articolo 3”. A questo va aggiunta la delibera del dicembre del 2012 del Cnb che “riconosce l’obiezione di coscienza come uno dei diritti inviolabili della persona”.
Per Uroda poi è un errore “chiamare contraccezione d’emergenza quello che è un vero e proprio aborto” e contesta che ci sia un “diritto all’aborto, mentre si tratta di un’autorizzazione in deroga a quanto previsto dal Codice solo nel caso di un serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna, o in previsione di anomalie o malformazioni del concepito” secondo quanto riportato dalla legge 194.
 
Il parere del giurista
Di fronte ad una lettura formalistica della normativa vigente, ha detto Giacomo Rocchi, Consigliere della Corte di Cassazione, il diritto all’obiezione di coscienza ha fondamento costituzionale nell’articolo 2 della Costituzione, secondo quanto sancito nella sentenza della Corte Costituzionale del 1991. In più, secondo il giurista l’obbligo a garantirlo “discende dall’adesione dell’Italia alla Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo”. Rocchi ha poi aggiunto che “in attesa di una norma che garantisca espressamente il diritto, è doveroso interpretare in senso costituzionalmente orientato l’art. 9 della legge 194, riconoscendo che l’obiezione di coscienza è permessa per ogni condotta che possa provocare la morte del concepito. In effetti, la legge 40/2004 individua nel concepimento (a prescindere dall’annidamento) l’inizio della vita umana, e la Corte di Giustizia della Ue, sentenza del 18/10/2011, ha definito embrione umano: qualunque ovulo umano fin dalla fecondazione”.

06 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy