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Stabilità. Parere favorevole della commissione Sanità: "Ma preoccupa tenuta Lea dopo tagli alle Regioni". Fi e M5S votano contro


E' solo una delle sei osservazioni contenute nel parere della commissione di Palazzo Madama. Chiesta anche la stabilizzazione dei precari di Aifa e Iss, più attenzione alle condizione del personale Ssn, certezza di fondi per farmaci innovativi, la messa in sicurezza degli ospedali e la verifica degli effetti dello 'svincolo' di alcuni fondi sanitari. IL DOCUMENTO

11 DIC - E' stato reso noto oggi il parere emesso ieri dalla commissione Igiene e Sanità del Senato. I senatori danno il via libera al disegno di legge ma formulano ben 6 osservazioni, che riportiamo qui di seguito:

1) fermo restando il principio secondo cui i risparmi conseguiti nella gestione dei servizi sanitari restano nelle disponibilità delle Regioni per esclusive finalità sanitarie, la riduzione dei trasferimenti finanziari alle amministrazioni regionali e comunali implicherà oggettivamente ulteriori misure di contenimento della spesa sanitaria, esaltando quindi la necessità di azioni di monitoraggio e vigilanza sulla effettiva erogazione dei LEA e sui connessi profili di efficacia, qualità e sicurezza, anche mediante le incisive misure di commissariamento dei governi regionali e di decadenza dei vertici delle aziende sanitarie introdotte dal disegno di legge di stabilità;

2) la prevista confluenza delle quote fino ad oggi vincolate a specifici obiettivi di tutela di cui ai commi 229 e 230 dell'articolo 2 del disegno di legge di stabilità (fondo hanseniani, programma di prevenzione e lotta contro l'Aids, disposizioni urgenti in materia sanitaria e per gli stranieri, borse di studio per i medici di medicina generale, assistenza sanitaria agli stranieri non iscritti al Ssn, riqualificazione dell'assistenza sanitaria e attività libero-professionale) nel fondo sanitario da ripartire secondo parametri di costi standard, pur rispondendo ad una logica di funzionalità e disponibilità delle risorse stesse, non deve trascurare una funzione di attenta valutazione sull’effettiva tutela dei soggetti e delle condizioni ai quali quei fondi erano riferiti. Potrebbe risultare coerente a tale scopo prevedere, anche con norme regolamentari, che l'esito di tale valutazione entri a far parte dei criteri per il riparto della quota premiale . Sempre con atti regolamentari sarebbe quindi appropriato identificare agili strutture di monitoraggio sull'erogazione di tali prestazioni, in relazione ai bisogni espressi sulla base di flussi informativi standardizzati;

3) il grande contributo che il SSN ha concretamente dato all’opera di contenimento della spesa pubblica e dei sui riflessi sugli indici macroeconomici ha pesantemente gravato sulle condizioni di lavoro degli operatori ai quali vanno dati segnali di attenzione al loro status operativo, normativo e retributivo, a cominciare dalle situazioni più critiche sia nell' ambito ospedaliero (urgenze, emergenze, rianimazioni, trapianti, alta specialità) che in quello delle cure primarie (cure domiciliari integrate ai non autosufficienti, oncologici, psichiatrici);

4) la particolare attenzione che opportunamente viene rivolta alle attività di governo dei farmaci e dei presidi biomedicali e degli ausili nella logica del technology assessment necessita di una attenta rivalutazione del ruolo, delle competenze e della funzionalità operativa dell’Istituto Superiore di Sanità e dell' AIFA quali riferimenti di eccellenza pubblica della ricerca e della valutazione di efficacia e sicurezza delle attività sanitarie di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. A tale fine appaiono indispensabili interventi di stabilizzazione relativamente al personale di tali strutture, personale di elevata qualificazione oggi impiegato con contratti di lavoro precari e condizionato dalle commesse di ricerca o valutazione a tali enti affidati;

5) la disponibilità di farmaci ad altissima efficacia ed altissimo costo unitario per trattamento capaci di eradicare il virus della Epatite C, cambiando radicalmente la storia clinica dei soggetti infetti e i costi conseguenti al loro trattamento, rende improcrastinabile una misura specifica che, in coerenza con una strategia di approccio a tutti i farmaci innovativi, definisca, sulla base di percorsi diagnostico-terapeutici e priorità cliniche, una appropriata disponibilità economica e relative fonti di finanziamento;

6) la prevista disponibilità di risorse per l'edilizia sanitaria rappresenta lo sforzo massimo possibile in questa fase e proprio per questa ragione dovrebbe riconoscere tra i criteri di priorità di spesa un progetto per la messa in sicurezza degli ospedali.

11 dicembre 2014
© Riproduzione riservata

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