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Iss, si cambia. Arriva il “Codice Etico”. Intervista a Ricciardi: “Mai più conflitti di interesse. Il codice sarà la nostra bussola”

di Luciano Fassari

Intervista al commissario dell'Ente che per la prima volta nella sua storia ha deciso di dotarsi di un proprio codice etico: "Ispirerà tutto il nostro agire". Grande attenzione al conflitto d'interesse: "Il Codice consentirà a tutti di essere informati, capaci e guidati nel modo il più trasparente possibile". E poi attenzione alla sperimentazione "con l'uomo" e a quella animale. IL CODICE DI ETICA DELL'ISS

13 GEN - “Una bussola da cui ripartire”. Questa l’immagine usata dal Commissario dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi per il Codice di etica che l’Iss ha adottato oggi. E’ la prima volta che si è avvertita questa necessità e forse le vicende recenti che hanno portato al commissariamento dell’Ente, una spinta la devono senz’altro aver data.
 
“Il Codice ispirerà il nostro agire d’ora in poi”, ci dice infatti in questa intervista esclusiva Ricciardi, mai più casi come quello del vaccino Aids, quindi. Ma anche uno stimolo per tutti coloro che fanno sperimentazioni con l’uomo (pensiamo ad esempio al caso Stamina), per un’attenzione diversa e maggiore, perché il Codice dell’Iss, si augura Ricciardi, va inteso anche come “una metodologia a cui si possa ispirare tutta la ricerca italiana”.
 
Dall’integrità nella ricerca, ai conflitti di interessi, quindi, ma anche sanità pubblica e sperimentazione animale (vedi approfondimento). E l’Iss post riforma come sarà? Comunque sarà, è convinto Ricciardi, “l’Iss serve al Ministero della Salute e a tutto il Servizio sanitario nazionale in quanto presiede a tutto ciò che riguarda la salute dei cittadini”.
 
Allora Professor Ricciardi, come mai l’Istituto Superiore di Sanità ha deciso di dotarsi di un Codice di Etica?
In questi primi sei mesi di commissariamento ci siamo concentrati maggiormente sul riequilibrio dei conti. Ora, in questa seconda fase di proposta e di riorganizzazione c’era bisogno di una bussola da cui partire. Ed ecco appunto che grazie al prezioso lavoro del Comitato Etico oggi abbiamo il Codice, uno strumento che ispirerà il nostro agire.
 
Quali sono i tempi di approvazione?
Oggi il documento è stato approvato dal Comitato Etico e a questo punto con una delibera verrà recepito e sarà operativo.
 
Nel Codice è prevista una sezione sul conflitto d’interessi e la proposta di un modulo di dichiarazione pubblica dei ricercatori dell’Iss. Crede possa essere d’aiuto per evitare casi per esempio come quelli sul vaccino anti-Aids della dottoressa Ensoli?
Certamente, questo strumento sarà subito operativo e ripeto, consentirà a tutti, fin dall’inizio del percorso dell’attività di ricerca, di essere informati, capaci e guidati nel modo il più trasparente possibile.
 
Nel Codice viene anche poi affrontato il tema della ricerca sull’uomo. Anche in questo caso, ciò potrà servire ad evitare vicende tipo Stamina?
Sì, anche perché il nostro auspicio è che questo Codice possa essere una metodologia a cui si possa ispirare tutta la ricerca italiana.
 
Ci sono novità sulla sperimentazione animale, invece?
Il tema è molto delicato e nel Codice non è presente nessuna fuga in avanti e nessuna indietro. In ogni caso si ribadisce come i progetti sperimentali con modelli animali devono essere scientificamente validi, metodologicamente appropriati, statisticamente congrui e devono essere originali, non devono cioè costituire una inutile duplicazione di ricerche scientifiche già realizzate 
 
Come già annunciato l’Iss sarà oggetto di Riforma. Che Ente ha in mente dopo questi primi sei mesi da commissario?
Come le dicevo questa prima parte del lavoro è stata dedicata a rimettere i conti in ordine. Ora siamo alla Fase 2. Accanto al consolidamento di alcune attività che l’Istituto ha sempre svolto molto bene desideriamo ampliare l’operato in un’ottica di condivisione delle reti di ricerca. L’Iss serve al Ministero della Salute e a tutto il Servizio sanitario nazionale in quanto presiede a tutto ciò che riguarda la salute dei cittadini.
 
Luciano Fassari

13 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

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