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Decreto appropriatezza. Testa (Snami): “Porterà gli indigenti a non curarsi. Così si elimina la prevenzione”


I camici bianchi dello Sindacato autonomo ribadiscono il loro no al provvedimento ed annunciano che “saranno in piazza contro le prestazioni sanitarie che il Governo vorrebbe far pagare ai pazienti per recuperare 13 miliardi di euro”. E poi lanciano l’allerta: “Questo porterà gli indigenti a non curarsi, non è inoltre per nulla scontato il fatto che si risparmi, al contrario ne risentirebbe la prevenzione”

24 SET - "No" anche dai medici dello Snami al decreto appropriatezza. Per il presidente nazionale Angelo Testa “leggere l’elenco degli esami e prestazioni che la Lorenzin ritiene inutili e quindi da far pagare ai pazienti fa rabbrividire in un mix di stupore e cinica consapevolezza di dove si voglia andare a parare. Ancora più inverosimile è che si vorrebbe far credere, il condizionale è d’obbligo, che potrebbero invece essere prestazioni gratuite in casi particolari, viceversa il Medico pagherebbe di tasca propria”.

Testa parla di una vera e propria “lista nera di proscrizione” in merito all’elenco del Ministro Lorenzin inerente l’elenco dei 208 tra esami e prestazioni, dichiara che “balzano agli occhi, tra le 208 prestazioni da tagliare, alcuni esami ematochimici come la misurazione del colesterolo e dei trigliceridi, il tempo di protrombina, calcio, ferro, magnesio, potassio, e prestazioni come la risonanza magnetica della colonna, la densitometria ossea, come parecchie cure odontoiatriche. Ci si dimentica che l’Italia è il paese europeo con la maggior percentuale di anziani, circa il 21,4% della popolazione, e il procedere con le “accettate” continue sulla sanità porterà le persone indigenti, classe media compresa, a potersi curare sempre meno.”

“Il grave è che – continua Testa - non è per niente detto che con questa ennesima trovata si risparmi. Viceversa la certezza è che così procedendo si elimina la prevenzione, l’unica arma che abbiamo per ridurre l'incidenza delle future malattie, ma anche i relativi costi. Fare cassa subito senza preoccuparsi dei risultati di domani”.

“Minacciare i Medici di sanzioni – conclude Testa - e di tagli stipendiali e volerli trasformare in “censori statali” dà l’idea di come, chi concepisce questi percorsi, non abbia alcuna idea. Lo Snami andrà in piazza contro questa ennesima idiozia. Come Medici sensibilizzeremo costantemente i nostri assistiti su come e chi sta rottamando il sistema sanitario nazionale pubblico. Sia lo Stato a dire ai cittadini cosa poter avere gratis, con compartecipazione ed a pagamento. Il Medico faccia quello per cui è stato formato: curare in scienza e coscienza”.

24 settembre 2015
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