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Università. Miur: “L’offerta in medicina è aumentata di 400 posti rispetto all’accordo Stato Regioni e in linea con fabbisogni Ssn”


I posti previsti dall’accordo siglato a maggio erano 8.700 e sono stati incrementati a 9.100. È quanto comunica in una nota il ministero in merito a una possibile inadeguatezza dell’offerta dei posti in medicina: “Il numero dei posti tiene conto del fabbisogno del Ssn e di quello espresso dal Ministero della Difesa per le esigenze organiche delle Forze Armate”

30 GIU - “La determinazione del numero di posti disponibili per l’accesso al corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2017/2018, come indicato anche nella tabella pubblicata il 28 giugno sul sito del Miur, tiene conto del fabbisogno del Ssn e di quello espresso dal Ministero della Difesa per le esigenze organiche delle Forze Armate. In particolare, la definizione dei posti, quest’anno, è avvenuta dopo la comunicazione della Difesa del 23 maggio del fabbisogno di medici chirurghi per le Forze Armate e dopo l’accordo siglato il 25 maggio in Conferenza Stato-Regioni”.
 
È quanto ha comunicato in una nota il Miur, dopo le recenti stoccate lanciate in merito all’inadeguatezza dei posti disponibili per accedere a corso di laurea in medicina. Per il ministero, l’offerta è cresciuta di 400 posti rispetto a quanto concordato in Conferenza Stato Regioni il 24 maggio scorso. Un numero al momento provvisorio, in quanto dovrà essere confermato con un decreto successivo. Ma in ogni caso, nonostante l’aumento sulla carta, inferiore ai posti effettivamente assegnati nello scorso anno accademico, quando erano 9.224 (quindi 124 in meno).

“L’intesa fra Stato e Regioni – si legge nella nota del Miur – tiene conto, per la determinazione dei posti di Medicina e delle professioni sanitarie, così come di Veterinaria e Odontoiatria, delle stime relative alla domanda futura di professionisti da parte del Sistema Sanitario Regionale e Nazionale, della capacità di assorbimento da parte del mercato di queste figure professionali, dei cambiamenti demografici della popolazione, dei cambiamenti nella modalità di erogazione dei servizi sanitari.

In particolare, per Medicina e Chirurgia i posti previsti dall’accordo in Conferenza Stato-Regioni a maggio erano 8.700, incrementati poi a 9.100 con il decreto pubblicato ieri, tenendo conto della capacità formativa e della disponibilità di posti espressa dalle Università”.

30 giugno 2017
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