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Anaao Giovani: “Nuovo orario non rispettato neanche per gli specializzandi”. Nel 60% dei casi si lavora ben oltre le 48 ore


25 NOV - Il 25 novembre 2015 entrava in vigore la legge 161/2014 “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013 - bis”, a regolare un’annosa questione, quella degli orari di lavoro e riposi minimi garantiti, cui l’Italia si adeguava con la sua ormai caratteristica latenza.
 
Una legge, per il nostro Paese, rivoluzionaria, che, vale la pena ricordarlo, individuava in 12 ore e 50 minuti il limite orario per il lavoro giornaliero, 48 ore il monte ore massimo settimanale ed in 11 ore il riposo minimo da garantire a ciascun lavoratore dopo ogni turno che però non è stata applicata nei reparti universitari, sedi di scuole di specialità.
 
Intercettando, ed in parte preventivando, questa situazione Anaao Giovani ha dapprima inviato formali diffide agli Atenei, quindi richiesto un parere ufficiale al ministero della Salute, che puntualmente ha confermato la validità delle prescrizioni sopracitate anche per i medici in formazione, nel rispetto di un imprescindibile diritto alla salute e sicurezza per pazienti ed operatori.
 
In proposito si è espresso anche l’Osservatorio Nazionale per la formazione medico-specialistica, anch’esso allineato sull’applicabilità di quanto previsto in materia di orari di lavoro e riposi ai medici specializzandi.
 
Nonostante la legge, i pareri dei legali, del Ministero della Salute ed dell’Osservatorio Nazionale del MIUR, non crolla l’ostinata resistenza dell’Università, aggrappata tenacemente al colpevole silenzio in proposito del Ministero dell’università e della ricerca, e la normativa risulta ad oggi largamente disattesa.
 
Nei mesi passati Anaao Giovani ha voluto raccogliere le segnalazioni, tutte verificate attraverso successivi contatti con le fonti, per identificare le realtà, che nonostante il tempo trascorso, non si fossero allineate, individuando, inoltre, altre irregolarità, tra cui non ne mancano di gravi, nella gestione dei medici in formazione, ed oggi, ad un anno di distanza da quel 25 novembre, è giunto il momento di renderli pubblici e passare all’azione.
 
Le segnalazioni ricevute, quasi cinquecento, confermano che l’Università non rispetta quanto prescritto dalla 161/2014: nel 47% dei casi infatti la normativa non viene rispettata in NESSUNO dei suoi articoli, mentre se consideriamo il mancato rispetto di ALMENO UNO di essi la percentuale sale ad un poco onorevole 67%.
 
A fronte di una così diffusa disattenzione per il rispetto della legge, abbiamo voluto domandare se fossero state avanzate delle richieste di adeguamento.
 
Nel 61% dei casi (in cui la normativa non viene rispettata) è stato così, sia attraverso contatti informali con i Direttori delle Scuole che attraverso i rappresentanti, qualora presenti, in seno ai Consigli di Scuola di Specialità, ma, ammettiamolo, è stato un po’ come aprire il vaso di Pandora: nel 53% dei casi, infatti, la risposta è stata un silenzio ostinato ed indifferente, mentre il 23% di questi attivi giovani colleghi è stato più sfortunato, ricevendo in risposta minacce di vario genere, dal divieto di accesso alle sale operatorie sino alla bocciatura all’esame per il passaggio di anno.
 
Nel 60% dei casi di mancata osservanza gli specializzandi lavorano stabilmente più di 48 ore a settimana; nel 30% dei casi chi svolge un turno notturno ha lavorato durante il giorno anche oltre le ore 16:00 (7%); nel 22% dei casi lo smonto dopo un turno notturno avviene ALMENO 2 ore dopo l’entrata in servizio dei colleghi del turno diurno, in alcuni casi, ci si ferma addirittura sino al primo pomeriggio (10%). Come accennato nelle premesse, sono ovvie le implicazioni del mancato rispetto di quanto previsto dalla legge in termini di aumento dei rischi per la salute e la sicurezza di pazienti ed operatori, come ampiamente dimostrato in letteratura ed i dati dell’indagine Anaao Giovani sono coerenti.
 
Chi lavora più dei limiti massimi di legge ha infatti una probabilità significativamente più alta, (83.7% vs 30.7%) rispetto ai Colleghi di Scuole in cui si lavora massimo 48 ore a settimana, di trovarsi in una situazione di rischio per il paziente o per se stesso derivante da un ridotto livello di attenzione a causa della stanchezza.
 
Il peso di questi turni grava anche sulle spalle della società al di fuori delle mura degli ospedali: 28 segnalazioni infatti riportano ALMENO un colpo di sonno alla guida, in altri 6 casi, invece, la stanchezza ha portato ad incidenti della strada.
 
Uno scenario già di suo preoccupante, a tratti disarmante, che si completa con ulteriori segnalazioni (in questo caso la numerosità campionaria scende a 189 ed era possibile nella medesima compilazione indicare più opzioni) di inosservanze di quanto prescritto questa volta dal DLgs.368/99, che pesano, in molti casi, sulla dignità dei Colleghi, in particolare:
-          mancata fruizione dei permessi per malattia 20% (in caso di assenza per malattia vengono detratti giorni di assenza giustificata, che identificano le ferie per i medici in formazione)
-          mancata fruizione dei 30 giorni di assenza giustificata (ferie) nel corso dell’anno 25%
-          utilizzo dei giorni di assenza giustificata per prendere parte ad eventi formativi 35%
-          attività in assenza del Tutor (attività specialistica sostitutiva) 77%
-          obbligo di apporre firma digitale al posto dello strutturato 25%
 
Anaao Giovani, senza pretendere, visti i noti limiti di numerosità, che questi dati abbiano la validità di uno studio scientifico ma, ritenendo quanto raccolto ed analizzato ampiamente sufficiente per tracciare un desolante ritratto di come molti Direttori universitari si ritengano in diritto di gestire le loro strutture NON osservando la legge, con grave rischio per la salute collettiva, oltre che negando DIRITTI ai più giovani COLLEGHI, chiede:
-          che il Ministero dell’Università e della Ricerca rompa il complice silenzio di questo anno trascorso, esprimendosi in merito all’applicabilità delle norme sopradescritte
-          che i Direttori di Scuole di Specialità a tutt’oggi inottemperanti adeguino le turnazioni a quanto previsto dalla normativa entro 30 giorni dalla presente comunicazione
-          ai Colleghi di continuare a segnalarci prontamente attraverso i contatti disponibili tutte le situazioni di mancato allineamento.
 
Invieremo in proposito comunicazione formale ai Rettori e Direttori delle Aziende in cui permangono situazioni incongrue segnalando le singole strutture.
 
Allo scadere dei termini invieremo le medesime segnalazioni all’Ispettorato del Lavoro, all’Osservatorio Nazionale per la Formazione Specialistica ed agli Osservatori Regionali di pertinenza, laddove istituiti, riservandoci ulteriori azioni in caso di conclamate infrazioni (ad esempio l’obbligo imposto di autocertificare il falso per legittimare lo sforamento orario).
 
Direttivo Nazionale Anaao Assomed-Settore Anaao Giovani

25 novembre 2016
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