Cure primarie. Smi: “La bozza? Un passo indietro”
Bene il ruolo e l’accesso unico alla professione e le indicazioni sull’integrazione territoriale, ma sono vari gli elementi di critica. Così il sindacato ha commentato le anticipazioni sulla bozza di riordino delle cure primarie: “Chiediamo ora chiarezza da Balduzzi”
19 LUG - Grave l’assenza del passaggio alla dipendenza per i medici del 118 e la rigidità sull’obbligo di adesione alle forme organizzative. Positivi i contenuti sul ruolo e l’accesso unico alla professione e le indicazioni sull’integrazione territoriale.
Sono questi i primi commenti alle anticipazioni sulla bozza di revisione dell’articolo 8 della legge 502/92 per il riordino delle cure primarie che arrivano dallo Smi.
“Se confermati i contenuti della bozza pubblicata – ha detto Maria Paola Volponi, responsabile nazionale medicina generale dello Smi – presentano vari elementi di criticità. Il testo è un passo indietro rispetto ai documenti condivisi nelle varie riunioni ministeriali: sembra di essere ritornati alle conclusioni raggiunte con il ministro Fazio, che seppure in parte condivisibili, erano state superate da ulteriori incontri in questi ultimi mesi”. Soprattutto, ricorda inoltre Volponi, lo Smi, aveva avanzato molte proposte che sembravano condivise e che in questo documento non appaiono, per esempio, il passaggio alla dipendenza dei medici del 118, il tempo pieno nell’area.
“Sono positivi – ha spiegato – i passaggi relativi al ruolo e accesso unico alla professione, così come quello sull’integrazione territoriale. Non condivisibile invece la rigidità sull’obbligo di partecipazione alle aggregazioni funzionali o strutturali e l’indeterminatezza della ristrutturazione del compenso. E chiaramente, vogliamo ribadirlo, il nodo del passaggio a dipendenza del 118”.
Lo Smi chiede quindi al Ministro chiarimenti sul testo e la convocazione di una riunione con i sindacati del settore.
19 luglio 2012
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