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Specialisti esterni, aumentano i contributi Enpam ma si dimezza la Quota B 

di Chiara Stella Scarano

La riforma Enpam prevede a partire dal 2023 un + 4% di contributi, che però consentiranno anche una pensione più alta

18 LUG -

I camici bianchi non dipendenti che lavorano per strutture accreditate con il Ssn (cliniche private, poliambulatori, centri diagnostici, ecc), a partire da quest’anno pagheranno un ulteriore contributo all’Enpam, che andrà a sommarsi al contributo che i datori di lavoro già versavano per loro. Ma, come spiegato sul sito dell’Enpam la cosa presenta dei vantaggi. Andiamo per ordine.

Il contributo del 2% La legge prevede che le strutture accreditate versino all’Enpam un contributo calcolato in percentuale rispetto al fatturato prodotto nei confronti del Ssn. Questo 2% viene poi accreditato sulle posizioni contributive dei professionisti non dipendenti, che ritroveranno queste somme nell’estratto conto contributivo Enpam.

Il nuovo contributo del 4% Da quest’anno, per effetto della riforma Enpam che da un lato riordina i conti della gestione previdenziale degli Specialisti esterni e contestualmente punta a dare pensioni più consone a questi professionisti, al contributo aziendale del 2% deve aggiungersi un ulteriore contributo del 4% a carico dei diretti interessati. Saranno le strutture stesse a trattenere il dovuto e a versarlo all’Enpam, ed i conguagli verranno fatti nel corso dell’anno.

Pensione più alta, Quota B dimezzata I vantaggi per gli specialisti esterni consistono sia nel maturare una pensione più alta, ma anche di pagare la Quota B dimezzata. Al momento di dichiarare il proprio reddito libero-professionale tramite il Modello D entro il 31 luglio, gli specialisti che lavorano per strutture accreditate con il Ssn potranno scegliere l’aliquota ridotta del 9,75% invece di quella intera del 19,50%, in virtù del fatto che contribuiscono già a un’altra gestione di previdenza obbligatoria. Ricordiamo inoltre che il contributo del 4% è interamente deducibile dal reddito imponibile.

Il suggerimento Enpam Ciononostante, evidenzia l’Enpam sulla propria pagina internet, dal punto di vista pensionistico sarebbe più vantaggioso accantonare sia il 6% della gestione Specialisti esterni (2% sul fatturato aziendale, più il 4% a proprio carico) sia prediligere il contributo intero di Quota B, dal momento che chi più versa più riceverà di pensione.

Chiara Stella Scarano



18 luglio 2023
© Riproduzione riservata

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