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Sciopero ortopedici. Saccomanno: “Situazione insostenibile. Sprecati 15 mld per medicina difensiva”


Così il presidente della Nuova Ascoti ha spiegato le ragioni che hanno portato oggi alla sospensione di circa 2.500 interventi. Ragioni rivendicate da anni: un contenzioso medico-legale che cresce, una responsabilità medica sovraccaricata e un costo delle assicurazioni eccessivo.

01 LUG - “Siamo arrivati allo sciopero con dispiacere. Le richieste che avanziamo da anni sono rimaste sempre inascoltate ed ora ci troviamo di fronte ad un contenzioso medico-legale che cresce, una responsabilità medica sovraccaricata e nessun aiuto da parte delle Istituzioni per alleggerire questo carico e venire incontro ai pazienti. Siamo consapevoli che, con questo sciopero, per almeno un giorno stiamo peggiorando la condizione dei pazienti, ma lo facciamo nel loro interesse”.

Così Michele Saccomanno, presidente della Nuova Ascoti, ha spiegato le ragioni dello sciopero che, oggi, ha portato a bloccare circa 2.500 interventi di elezione. Interventi che saranno messi in coda in estate con tutte le difficoltà che questo comporterà. Ma non bisogna dimenticare, ha sottolineato Saccomanno che “i medici vivono ormai in condizioni insostenibili, ogni giorno. Siamo tra quelli che vengono più spesso chiamati arbitrariamente in giudizio pur essendo costantemente assolti. Veniamo costantemente richiamati per richieste di risarcimenti pesantissimi che non siamo in grado di poter affrontare”.

Ed è proprio sul fronte delle assicurazioni, che il sistema mostra le sue maglie deboli.“Le assicurazioni – ha spiegato Saccomanno – sono aumentate del 295%, e vanno dai 3.500 ai 18.000 euro l’anno: una situazione che non siamo più in grado di sostenere. Pensiamo inoltre che molte Asl non sono più assicurate, si entra così in sala operatoria con la sola assicurazione personale che può risultare incompleta”. E se pensiamo ai giovani medici il quadro diventa ancora più preoccupante: “Ormai non vengono quasi più scelte la nostre brache chirurgiche proprio perche da questo punto di vista sono molto più rischiose: i giovani non arrivano a guadagnare 18mila euro l’anno. Come possono quindi fare far fronte ai costi delle assicurazioni?”.
A tutto questo si aggiunge poi la deriva della medicina difensiva. “Questi scenari – ha aggiunto – non fanno altro che azionare meccanismi di medicina difensiva i quali, se da un lato possono comportare una riduzione delle denunce, dall’altro creano solo discapito al paziente che magari non viene sottoposto ad intervento proprio per non esporsi a problemi con la giustizia”.
Tutto questo mentre il Governa non accetta nemmeno, come concordato con la precedente legislatura, di dar vita a quell’Atto medico che permetta la copertura assicurativa nelle case di cura e negli ospedali. “Noi continueremo nella nostra azione di forza – ha concluso il presidente di Nuova Ascoti – e oggi è solo il primo giorno, sperando che il governo comprenda le nostre ragioni. Ma potranno seguire altre azioni di protesta. Una legge sulla responsabilità medica era già stata condivisa con l’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi. Noi abbiamo la necessità di una regolamentazione dell’Atto medico, che tra l’altro ha un costo pari a zero. Inoltre in termini di risparmio si potrebbero ridurre gli sprechi in quanto si andrebbe ad incidere proprio sulla medicina difensiva che produce costi, spesso inutili, pari a circa 12-15 mld di euro l’anno”. 

01 luglio 2013
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