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L’Ipasvi contro Cicchitto. “Non è vero che i giovani italiani non vogliono fare gli infermieri”


Il deputato del Nuovo Centro Destra era intervenuto alla trasmissione di RaiUno L’Arena affermando che posti di lavoro per gli infermieri ci sono, ma sono occupati da stranieri perché gli italiani non vogliono più fare gli infermieri. Silvestro: "Evidentemente non conosce le difficili condizioni di lavoro degli infermieri".

06 FEB - Non sono piaciute agli infermieri le affermazioni rilasciate lo scorso 26 gennaio dall’on. Fabrizio Cicchitto (Ncd) nel corso della trasmissione l’Arena di Massimo Giletti, andata in onda su RaiUno (vai al minuto 41 circa del video a fondo pagina per ascoltare le dichiarazioni di Cicchino). Parlando di lavoro, Cicchitto ha dichiarato: “C’è un dato negativo che è quello degli alti livelli di disoccupazione, ma c’è un altro dato sconvolgente: a fronte di una riduzione di offerta di lavoro, si è registrato un aumento dell’occupazione degli immigrati in Italia, che vanno a coprire i posti di lavoro che gli italiani rifiutano”. E a chi faceva notare che gli infermieri, in Italia, sono per la maggior parte disoccupati, Cicchitto ha risposto: “Non è così. Gli infermieri sono per la maggior parte, in Italia, o rumeni o provenienti da altri Paesi”. Questo, secondo il deputato del Ncd, deriverebbe dunque dal fatto che gli italiani non vogliono più intraprendere questa professione.

In poco tempo le pagine web delle organizzazioni infermieristiche e anche la nostra redazione si sono riempiti di commenti e reazioni contro Cicchitto. Al quale ha risposto anche la presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi e senatrice Pd, Annalisa Silvestro, che ha sottolineato come in Italia sono iscritti all’albo oltre 400.000 infermieri; oltre il 90% di loro sono italiani. Il vero problema, secondo Silvetrsto, è che “le condizioni di lavoro degli infermieri nelle strutture e nei servizi dell'intero Sistema Salute italiano sono difficili. Tant'è che, pochi giorni fa, l'inserto di un noto quotidiano nazionale li ha definiti sull'orlo di ‘una crisi di nervi’".

Ecco il testo integrale della risposta di Annalisa Silvestro all’on. Cicchitto

Egr. On. Cicchitto,
ho ascoltato in differita la trasmissione “l’Arena” andata in onda nel pomeriggio di domenica 26 gennaio. Le sue affermazioni sugli infermieri mi hanno fortemente stupita. Lei ha affermato che i giovani italiani non vogliono fare gli infermieri. Evidentemente Lei ..non conosce la situazione dell'assistenza sanitaria, della categoria degli infermieri e la loro situazione occupazionale.

Non voglio qui riportarLe le numerose tabelle, gli studi e le analisi che evidenziano l’estrema necessità per i cittadini del nostro Paese di una risposta sanitario-assistenziale diversa da quella che fin qui abbiamo garantito. Abbiamo necessità di costruire un’offerta sanitaria che risponda all'aumento della cronicità, della fragilità, della non autosufficienza e che si impegni per garantire la continuità ospedale territorio e tra i servizi territoriali. Per garantire tale offerta sanitaria, abbiamo bisogno di aumentare il numero di infermieri in tutti i servizi sia di tipo ospedaliero sia - e soprattutto - di tipo territoriale e domiciliare.

Abbiamo bisogno di più infermieri oltre che per avvicinarci alla media europea anche per rispondere ad un diritto di civiltà: il diritto alla salute e ad un'assistenza dignitosa.

In Italia sono iscritti all’albo oltre 400.000 infermieri; oltre il 90% di loro sono italiani.

Le condizioni di lavoro degli infermieri nelle strutture e nei servizi dell'intero Sistema Salute italiano sono difficili. Tant'è che, pochi giorni fa, l'inserto di un noto quotidiano nazionale li ha definiti sull'orlo di "una crisi di nervi".

É noto che le strutture e i servizi sanitari del nostro Paese reggono grazie all'impegno e all'abnegazione degli operatori e dei professionisti sanitari. È altrettanto noto che la parte prevalente dei professionisti sanitari è costituita da infermieri.

C'è bisogno di infermieri. È verissimo. Il fatto è che di giovani italiani che hanno la laurea in infermieristica, che sono pronti e che, soprattutto, sperano di poter cominciare a lavorare, ne abbiamo oltre 30.000.

Ma sono disoccupati. In sanità non si assume o si instaurano rapporti di lavoro su cui è necessario fare una approfondita verifica.
Gli infermieri italiani ci sono, dunque, e hanno scelto di essere e di fare gli infermieri. Hanno competenza, capacità, motivazione ed una preparazione professionale che li rende richiesti all'estero, dove molti di loro si stanno recando depauperando il nostro patrimonio umano e professionale.

Le cose non stanno come Lei le ha rappresentate. I dati, con cui non la voglio sommergere ma che Le posso produrre in ogni momento, evidenziano una realtà ben diversa.

Sono più che disponibile a presentarLe tali dati ogni momento, sia nella mia veste di Presidente della Federazione nazionale dei Collegi provinciali degli Infermieri, sia nella mia veste di Senatore della Repubblica.

Annalisa Silvestro
Presidente Federazione Collegi Ipasvi


 

06 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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