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Medicina d'urgenza. Il 5 marzo mobilitazione nazionale contro i tagli alla scuola di specializzazione


L'appello è stato lanciato dalle Società scientifiche Simeu, Sis-118, Acemc e Fimeuc e firmato da medici e infermieri di pronto soccorso e 118 di tutte le regioni. Nello stesso giorno, alle ore 12, è stato organizzato anche un flash mob da parte degli specializzandi davanti al Miur.

03 MAR - In tutta Italia potrebbero essere meno di 50 i contratti di formazione per la specializzazione in Medicina d'urgenza finanziati dal Governo per l'anno 2013/2014, mentre la Conferenza Stato-Regioni denuncia un fabbisogno di circa 300 nuovi contratti di specialità all'anno per l'emergenza sanitaria e a fronte di una richiesta di accesso alla scuola che, negli anni scorsi, ha quasi sempre superato le 400 domande di medici appena laureati. Questo su un totale di 3.200/3.300 borse di specializzazione post lauream di discipline mediche previste per l'anno accademico 2013/2014, contro la richiesta della Conferenza Stato-Regioni di circa 7.000 posti complessivi.

In attesa del nuovo decreto che definirà la disponibilità totale di fondi ministeriali e il numero di posti per ciascuna specialità medica, il mondo dell'emergenza-urgenza si solleva contro il taglio previsto alla formazione specialistica che deve preparare nuovi medici ad affrontare la complessa attività di pronto soccorso, tanto spesso oggetto dell'attenzione dei media nazionali per le sue criticità. In questo contesto, la Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza in Italia è nata solo nel 2009 e i primi specialisti in questa disciplina, in numero di 82, saranno diplomati nel prossimo giugno. Ma con i tagli previsti la scuola rischia la chiusura.

Per mercoledì 5 marzo sono previste due iniziative, a cui hanno aderito le Società scientifiche attive nel settore dell’emergenza-urgenza e tutti gli specializzandi interessati.

L'appello al Governo di medici e infermieri dei pronto soccorso italiani
Nelle strutture di emergenza ospedaliera e territoriale sarà affisso un appello rivolto a Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, e a Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, lanciato dalle società scientifiche Simeu, Sis-118, Acemc e Fimeuc e firmato da medici e infermieri di ogni struttura per dire "no" ai tagli della specializzazione.
“Il nostro sistema sanitario, che è stato ridimensionato con una netta riduzione dei posti letto ospedalieri - recita una nota - ha bisogno per sopravvivere di una rete di emergenza territoriale e ospedaliera di alta qualità. Ha bisogno di medici formati al meglio per rispondere alle emergenze e urgenze che sono prese in carico sul territorio e in pronto soccorso; ha bisogno di medici che sappiano rispondere anche a tutte le altre domande che arrivano in ospedale: sanitarie non urgenti, sociali, ambientali, personali, medico-legali”.

Il flash mob degli specializzandi (ore 12)
Alle ore 12 di mercoledì 5 marzo gli specializzandi in Medicina d'urgenza si sono dati appuntamento davanti alla sede del Miur, Ministero dell'Istruzione Università e della Ricerca per una manifestazione che ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione sul problema del taglio alla formazione dei medici di pronto soccorso.

03 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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