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Pediatria. La Fimp a Congresso: “Siamo un pezzo importante delle cure primarie"


Il sindacato  si fa promotore di ulteriori collaborazioni con le altre storiche Società scientifiche dell’area pediatrica, nel pieno rispetto dei ruoli. E al termine del 41° Congresso Nazionale vara la linea guida per la riorganizzazione dell’assistenza pediatrica da presentare in sede di rinnovo contrattuale.

19 MAG - “Con l’apertura delle trattative per il rinnovo dell’Acn, ci troviamo davanti ad una svolta epocale per la Pediatria di famiglia che può divenire un momento di crescita professionale con ricadute positive sulla popolazione assistita. Per questo nel nostro duplice ruolo di organizzazione sindacale e di società scientifica, ci facciamo promotori di ulteriori collaborazioni con le altre storiche Società Scientifiche dell’area pediatrica, nel pieno rispetto degli specifici ruoli”.
 
Così la Fimp al termine del loro 41° Congresso Nazionale svoltosi a Roma i giorni 17 e 18 maggio che ribadisce l’inserimento organico dei Pediatri di famiglia all’interno delle Cure Primarie e il collegamento funzionale con gli altri attori dell’Area Pediatrica. 
 
La FIMP sottolinea la necessità di attenzione ai fronti socio-sanitari rappresentati da alcune problematiche emergenti quali, ad esempio,  le malattie rare, le disabilità neuro-cognitive, i disturbi sensoriali,  il bambino immigrato, l’infanzia violata, l’inquinamento ambientale, il sostegno alle vaccinazioni, i disturbi nutrizionali, gli stili di vita e la prevenzione degli incidenti nei diversi ambienti di vita.
 
 L’Assemblea ha approvato all’unanimità la linea guida per la riorganizzazione dell’assistenza pediatrica da presentare in sede di rinnovo contrattuale.
 
La Federazione ha ribadito in primis che l’assistenza sanitaria dell’età pediatrica, consolidata da oltre 30 anni di attività,  si sviluppa attraverso la gestione della patologia acuta, l’assistenza al bambino con cronicità e la prevenzione ed educazione alla salute.
 
Per la prevenzione, la Pediatria di Famiglia ha già da tempo modificato la medicina di attesa, finalizzata ad una semplice risposta assistenziale, nella Pediatria di Iniziativa, in particolare attraverso il Progetto Salute Infanzia implementato dalle varie Regioni secondo le esigenze locali (monitoraggio dello sviluppo sensoriale, auxologico, psico-motorio, identificazione precoce delle malattie e disabilità, promozione delle vaccinazioni, interventi di educazione sanitaria, promozione di corretti stili di vita, etc.).
 
Per l’assistenza al cronico la Pediatria di Famiglia ha avviato percorsi diagnostico-terapeutici utilizzando il “self-help” diagnostico e percorsi  integrati con i servizi specialistici territoriali di area pediatrica, secondo modelli originali che hanno soddisfatto le esigenze del Ssn e dell’utenza.
 
Per la  gestione della patologia acuta la Pediatria di Famiglia ha avviato, con progetti consolidati ed elaborati efficacemente in tutte le Regioni, le forme associative (circa il 70%), la contattabilità telefonica e la possibilità di eseguire esami diagnostici nel proprio ambulatorio in grado di dare una risposta certa in tempi rapidi e risolvere negli studi del PdF la quasi totalità dei problemi clinici che ne generano gli accessi. La legge 189/2012, nell’ambito di una riforma strutturale e organizzativa dell’assistenza territoriale introduce le Unità Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) senza alcuna distinzione tra l’assistenza in età pediatrica e nell’età adulta, che invece hanno una diversa specificità assistenziale dovuta alle problematiche e alle esigenze delle varie età (maggiore è la cronicità in età adulta, maggiore è l’esigenza di una prevenzione strutturata in età pediatrica).
Per le diverse caratteristiche assistenziali, le AFT e le  UCCP non possono avere per la Pediatria la stessa impostazione che per la Medicina Generale e vanno declinate secondo le esigenze dei pazienti in età pediatrica.
 
La Pediatria di Famiglia ha bisogno di modelli assistenziali appropriati e specifici per essere messa in grado di perfezionare le attività fino ad oggi svolte sviluppando, nell’ambito dell’indispensabile rapporto fiduciario, una maggiore integrazione tra tutti i Pediatri di Famiglia, assicurando la certezza della presa in carico del bambino e dell’adolescente, condividendo linee guida e percorsi assistenziali integrati e introducendo appropriati sistemi di monitoraggio che possano ulteriormente migliorare l’appropriatezza ed efficacia dell’attività della Pediatra di Famiglia e la soddisfazione dell’utenza.

19 maggio 2014
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