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Racca (Federfarma): "Il 2014 è stato l'anno della Farmacia dei servizi, nel 2015 la Convenzione". E alle Regioni: "Niente tagli"

di Gennaro Barbieri

Il presidente della Federazione ha tracciato il bilancio dell'anno che sta per chiudersi e ha focalizzato le priorità per il prossimo. "Siamo un presidio sociale, ogni giorno forniamo due ore di consulenza sanitaria gratuita e il nostro orario ha raggiunto 44 ore settimanali". Un appello alle Regioni: "Tagli non riguardino spesa per farmaci che vanno direttamente sul territorio"

09 DIC - Il 2014 è stato un anno “ricco di novità per le farmacie italiane, con interessanti prospettive per lo sviluppo del settore”, nonostante la crisi economica abbia iniziato a colpire anche noi, dopo che begli ultimi 5 anni avevamo mantenuto inalterati i livelli occupazionali”. Con queste parole Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha aperto la conferenza stampa in cui ha tracciato un bilancio dell’anno che sta per chiudersi, per poi delineare il percorso e le priorità per il 2015.

Fondamentale, ha ricordato, è stata la funzione sociale garantita dai farmacisti che “ogni giorni forniscono in media due ore di consulenza sanitaria gratuita ai cittadini, anche quando non vengono effettuati acquisti”. Negli ultimi anni l’orario di aperture delle farmacie ha evidenziato “un costante allargamento, arrivando a toccare le 44 ore settimanali”. Ciò è avvenuto “nonostante siano diminuiti i prezzi di vendita dei prodotti”.

A caratterizzare il 2014 è stata soprattutto l’implementazione della Farmacia dei servizi. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato le linee guida per il varo dei “Progetti regionali finanziati con risorse vincolate per la realizzazione di obiettivi di rilievo nazionale 2013”. Tra questi progetti rientra anche la Farmacia dei servizi, “quale modello assistenziale che può dare un contributo importante al potenziamento dell’assistenza sul territorio e alla deospedalizzazione”. Il Def 2015, il Documento di Economia e Finanza, “ancora una volta, ha sottolineato l’importanza della farmacia dei servizi ai fini del potenziamento dell’assistenza sanitaria sul territorio”. E il Patto per la salute “contiene un esplicito riconoscimento della Farmacia dei servizi come modello che, insieme alla medicina di iniziativa, è in grado di favorire la prevenzione e di garantire la gestione dei pazienti cronici”.

Per agevolare le farmacie nell’erogazione di nuovi servizi, Federfarma ha presentato le piattaforme informatiche, realizzate da Promofarma, che consentono già oggi l’effettuazione di prestazioni di telemedicina e l’erogazione di prestazioni di infermieri e fisioterapisti e saranno ulteriormente implementate nei prossimi mesi. Tali piattaforme, che sono ospitate nel portale internet di Federfarma, integrano i programmi WebCare e WebDPC che consentono alle farmacie un’erogazione attentamente monitorata rispettivamente dei prodotti di assistenza sanitaria integrativa (presidi per diabetici, pannoloni, ecc.) e dei medicinali acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie stesse.

Altro tema di stretta attualità riguarda i vaccini antinfluenzali e gli allarmi degli ultimi giorni che, dopo i primi test di Aifa, Iss e Comitato europeo di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza, “stanno fortunatamente rientrando”. Tuttavia si è comunque manifestato, ha sottolineato Racca, “un rallentamento nello svolgimento delle campagne di vaccinazione, confermato dai primi dati, raccolti a macchia di leopardo”. A Verona, per esempio, “le farmacie registrano in tutta la provincia un calo degli acquisti del 27% (con punte del 70%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. All’Asl di Milano il 1 dicembre, cioè il lunedì successivo al primo allarme dell’Aifa, si sono presentate per la vaccinazione circa 200 persone, un terzo della media giornaliera normalmente registrata dal servizio farmaceutico. All’azienda sanitaria di Mantova mancano circa 10mila pezzi per replicare il risultato dell’anno scorso e tra le farmacie private si registrano cali della domanda anche del 60%”.

Federfarma si è attivata immediatamente,” non appena avuto notizia del ritiro da parte dell’Aifa, per informare le farmacie della vicenda e per assicurarsi che i lotti interessati non fossero presenti nelle farmacie stesse”. Contemporaneamente, “in linea con le indicazioni del mondo scientifico internazionale, le farmacie hanno continuato a consigliare il ricorso alla vaccinazione da parte delle fasce di popolazione a rischio”. La vaccinazione, infatti, “è fondamentale per proteggere anziani, cardiopatici e altri soggetti fragili dalle conseguenze negative che può avere l’influenza. Sono circa 8.000 le persone che ogni anno muoiono a seguito delle complicanze conseguente all’influenza”.

A livello complessivo, nell’ottica di avvicinarsi ulteriormente ai cittadini, Federfarma ha predisposto un progetto di consegna a domicilio dei medicinali a favore di categorie di pazienti anziani, invalidi o comunque impossibilitati per le loro condizioni di fisiche a recarsi in farmacia. L’iniziativa partirà all’inizio del prossimo anno e sarà basata su un numero telefonico unico a livello nazionale al quale questi soggetti potranno far riferimento per essere messi in contatto con la farmacia più vicina che porterà i medicinali a casa. Il progetto, che avrà il patrocinio del Ministero della salute, sarà pubblicizzato con uno spot televisivo che verrà trasmesso sulle reti RAI grazie a un accordo con il Segretariato sociale.

Volgendo lo sguardo al 2015, Racca ha spiegato che “la priorità risiede nella definizione della nuova Convenzione farmaceutica nazionale. L’accordo dovrà favorire un potenziamento del servizio offerto dalle farmacie con l’obiettivo di renderlo sempre più rispondente alle esigenze dei cittadini, più efficiente e conveniente per il sistema”. Il tema centrale è senz’altro quella “della dispensazione del farmaco: è necessario fare chiarezza e ripensare l’attuale meccanismo basato sulla distribuzione diretta da parte delle Asl”.

Per i cittadini è infatti essenziale “poter trovare in farmacia i medicinali di cui hanno bisogno, con l’unica eccezione di quelli che richiedono specifici controlli medici in fase di somministrazione”. Fondamentale anche dare finalmente attuazione ai nuovi servizi a favore della popolazione, “individuati dalla normativa del 2009, in modo da semplificare l’accesso ad alcune prestazioni, tenendo sotto controllo i costi e garantendo la massima trasparenza. È il caso ad esempio della consegna in farmacia dei referti medici, prevista dall’Agenda della semplificazione”.

Proprio quest’ultima garantisce la possibilità di ritirare i referti medici in farmacia, “consentendo così, entro la fine del 2016, ai cittadini di ottenere le risposte agli esami diagnostici effettuati comodamente nella farmacia sotto casa, nel pieno rispetto della privacy”. L’Agenda prevede anche l’estensione a tutto il territorio nazionale della possibilità di prenotare visite ed esami anche in farmacia, “che sarà inoltre coinvolta direttamente anche nella denuncia dei redditi precompilata, in quanto dal 2015 dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati sulle spese detraibili sostenute dai cittadini. A questo proposito sono in corso contatti con Ministero dell’economia, Agenzia delle Entrate e Sogei, per definire le relative procedure”.

Sul fronte istituzionale prosegue quindi il lavoro di sponda con le Regioni, avviato a settembre, “nell’ottica di dare piena attuazione al Patto per la Salute e con l’obiettivo di spianare la strada al rinnovo della convenzione farmaceutica nazionale, cioè all’accordo che permette l’erogazione dell’assistenza farmaceutica da parte delle farmacie e che dovrà definire anche le modalità di erogazione dei nuovi servizi in farmacia”. E per quanto concerne i tagli paventati dalle Regioni, che hanno indicato la farmaceutica come vettore in grado di adempiere a quanto previsto dalla legge di Stabilità, Racca ha affermato con decisione che “non si può tagliare la spesa per i farmaci che vanno direttamente sul territorio e quindi ai cittadini. Bisogna trovare quindi il modo di non penalizzare le farmacie, intervenendo invece sui servizi in cui si annidano realmente gli sprechi”.

Una dinamica che si allaccia automaticamente all’allarme lanciato da Mauro Giombini, presidente dei grossisti Adf, in relazione alle ricadute dei tagli. “Parlo spesso con il Ministro Lorenzin – ha sottolineato Racca – e mi ha garantito che l’intenzione non è quella di portare le Regioni a tagliare sugli sperperi in beni e servizi, che non sono certo pochi. Non si può invece toccare la farmaceutica territoriale, un ambito che funziona e che ha sempre garantito trasparenza”. La distribuzione intermedia “si caratterizza per un buon lavoro e le consegne avvengono con precisione e attenzione”. Se, quindi, “i tagli non toccheranno la farmaceutica territoriale il sistema “reggerà e continuerà a mostrarsi efficiente”. 

Ulteriore novità è legata alla vendita di farmaci online senza obbligo di ricetta, introdotta dal decreto legislativo n.17/2004. “Bisogna garantire – ha auspicato Racca – che la nuova procedura mantenga le stesse rigorose garanzie assicurate dalla filiera per l’acquisto di medicinali in farmacia e le Istituzioni ne hanno tenuto conto”. La possibilità di vendita di farmaci on line, infatti, “è stata limitata a medicinali senza obbligo di ricetta medica, è stata riservata solamente a esercizi che hanno una sede fisica ed è subordinata a un’esplicita autorizzazione delle Regioni”.

Un capitolo cruciale è poi quello relativo alla prevenzione. “Un recente studio dell’Utifar mostra che le farmacie complessivamente investono 30 milioni di euro l’anno per le campagne di educazione sanitaria e prevenzione. Particolarmente importante la diffusione sul territorio di screening per individuare i soggetti a rischio e intervenire tempestivamente, come nei casi di tumore al colon retto, patologie cardiovascolari”.

Il decreto legislativo sulla vendita on line contiene anche disposizioni volte a contrastare il fenomeno delle carenze di farmaci nel circuito distributivo a seguito dei bassi prezzi dei medicinali sul mercato italiano che dà luogo a esportazioni all’estero, cioè verso mercati più remunerativi.  Federfarma, ha infine ricordato Racca, “da tempo denuncia questo fenomeno che crea disagi ai cittadini in quanto non consente loro di trovare in farmacia medicinali anche di rilevante impatto terapeutico”. E per risolvere tale problema “abbiamo chiesto alle istituzioni la massima severità nei confronti degli operatori che si dedicano a questa pratica, legittima a livello europeo, senza il rispetto dei requisiti previsti per l’attività di distribuzione all’ingrosso dei farmaci”.
 
Gennaro Barbieri
 


09 dicembre 2014
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