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Incompatibilità. Bottega (Nursind): “I tre presidenti-senatori scelgano. O in Parlamento o all'Ordine”


L'invito del segretario nazionale del Nursind all'indomani dell'ultima delibera dell'Anac. Per Bottega non vi sono dubbi sul fatto che il ruolo di presidente di Ordine o Collegio comporti anche quello di amministratore e quindi, sempre secondo il leader del sindacato infermieristico, l'incompatibilità è ormai accertata.

27 GEN - "L’Autorità anticorruzione, dopo una curiosa e balbettante delibera di inizio anno, adesso ha deciso sconfessando la delibera precedente. La questione ora è chiusa: sussiste l’incompatibilità tra 'l’incarico di amministratore di ente pubblico e la carica parlamentare'”. Così in una nota il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega.

"Cantone si domanda se la 'specifica posizione ricoperta all’interno degli organi elettivi degli ordini professionali e, in particolare, se l’incarico di Presidente dell’Ordine dei Farmacisti comporti deleghe gestionali dirette'. Per chi conosce la normativa ordinistica la risposta è semplice - spiega Bottega -. Ricordiamo che il Consiglio direttivo 'provvede all’amministrazione dei beni spettanti all’ordine o al collegio e propone all’approvazione dell’assemblea il bilancio preventivo e consultivo'. Inoltre stabilisce la tassa annuale. Il presidente 'ha la rappresentanza dell’Ordine o Collegio' presiede il consiglio direttivo e le assemblee degli iscritti".
"Nel contesto delle Federazioni nazionali il quadro non cambia sostanzialmente - prosegue il segretario Nursind -. Il Presidente, infatti, 'ha la rappresentanza della Federazione di cui convoca e presiede il Comitato centrale ed il Consiglio nazionale; il vice presidente lo sostituisce in caso di assenza o di impedimento e disimpegna le funzioni a lui eventualmente delegate dal presidente'. Il presidente di un ordine o collegio non ha 'deleghe gestionali dirette'. Le sue attribuzioni non sono infatti 'delegate', bensì sono originarie. La normativa ordinistica le attribuisce direttamente al presidente, il quale, 'in caso di assenza o di impedimento' le delega al vicepresidente 'disimpegnandosi', in quei limitati casi, dalle funzioni presidenziali. Il presidente di una Federazione è quindi una figura gestionale piena, con poteri propri e con poteri derivanti dall’organismo collegiale che presiede. Gestisce un ente pubblico nazionale, che 'federa', più di cento tra collegi e ordini a livello provinciale, gestisce patrimoni, entrate e spese cospicue".

"E’ l’ora di fare il fatidico 'passo indietro': Silvestro, Bianco e Mandelli si dimettano da una delle poltrone occupate, si dimostrino persone delle istituzioni che non vogliono tenere in ostaggio le professioni rappresentate con la propria ingombrante/incompatibile presenza. Ci auguriamo - conclude Bottega - che non si nascondano, ancora una volta, dietro le protezioni corporative dei comitati centrali e delle giunte per le elezioni e che, qualunque sia la scelta (presidenti o senatori) si sciolga, finalmente, un conflitto di interesse che danneggia cittadini e professionisti". 

27 gennaio 2015
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