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I pediatri Fimp confermano sciopero il 19 maggio. “Sisac prosegue con atteggiamento di chiusura”


Il presidente Chiamenti evidenzia di “aver preso atto della mancanza di qualsiasi intenzione che potesse soddisfare o almeno venire incontro alle nostre richieste, o aprire uno spiraglio alla soluzione delle criticità emerse”.

08 MAG - “Avevamo delle aspettative per l’incontro convocato da Claudio Montaldo, speravamo che le Regioni riconoscessero i contenuti e le specificità dell’assistenza pediatrica discussi il 4 marzo scorso e definiti in un Accordo politico firmato con il Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, ma purtroppo sono andate deluse”. Così Giampietro Chiamenti, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) dopo l’incontro di ieri con la parte pubblica in vista del rinnovo della Convenzione.
 
“Non accogliere alcune richieste della Pediatria di Famiglia da parte delle Regioni – continua la nota - ha un significato particolare, che preoccupa non tanto per le legittime aspettative della categoria, ma per una assistenza ai soggetti in età pediatrica che così come è oggi non sarà più garantita. La conferma dello sciopero è un grido di allarme che Fimp vuole lanciare a tutti i cittadini e soprattutto vuole farlo con le famiglie che come i pediatri hanno a cuore la salute dei loro figli. Le prospettive di riduzione ulteriore del finanziamento pubblico che si prospettano nei prossimi anni e il tentativo di mettere in discussione il rapporto fiduciario all’interno del quale si è sviluppata con efficacia l’assistenza fino ad oggi sono secondo Fimp i presupposti per il venir meno di un Servizio sanitario nazionale equo, solidale e garantito uniformemente a tutti gli italiani che le Regioni sembrano voler sempre più mettere in discussione. Durante il confronto con la parte pubblica, dopo una apparente conferma dei contenuti dell’Accordo del 4 marzo scorso da parte del Presidente Montaldo, è seguita la dichiarazione del Coordinatore della Sisac Franco Rossi che ha confermato l’atteggiamento di chiusura verso un’accettazione formale, di fatto disconoscendo le indicazioni politiche già condivise. Infatti non è stata accolta nemmeno la proposta della Fimp di inserire quell’Accordo politico come allegato all’Atto di Indirizzo, confermando nei fatti la volontà di non dare una tracciabilità formale a quel Documento non andando oltre le dichiarazioni di comodo”.
 
“Abbiamo preso atto - prosegue Chiamenti - della mancanza di qualsiasi intenzione che potesse soddisfare o almeno venire incontro alle nostre richieste, o aprire uno spiraglio alla soluzione delle criticità emerse e rappresentate nella mozione conclusiva del Consiglio Nazionale della Fimp che ci hanno portato alla proclamazione dello sciopero. La nostra protesta contro la volontà delle Regioni di mettere a rischio l’assistenza pediatrica ai bambini italiani - conclude Chiamenti - è pertanto confermata”.
 
Da oggi Fimp “utilizzerà tutti i mezzi possibili per aprire un dialogo con i genitori, con le famiglie, con tutte le associazioni che hanno a cuore il mantenimento e la garanzia di un livello di salute, di prevenzione e di assistenza a tutti i bambini e gli adolescenti italiani adeguato alle loro specifiche esigenze”.

08 maggio 2015
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