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Linee guida radiologia. Anche la Fials contraria: “A rischio appropriatezza e risvolti medico-legali”


Per il sindacato sono necessarie modifiche. Anche per "evitare ulteriori casi di Marlia e Barga". Tra i punti contestati c'è, infatti, il divieto per i tecnici di radiologia di effettuare pratiche in assenza del medico radiologo. 

24 NOV - Secco "no" della Fials alle recenti linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate del Ministero della Salute pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 9 novembre. "Il perché della contrarietà ai contenuti riportati nelle linee guida è che l'attuale versione contrasta con alcune grandi direttrici di sanità pubblica", spiega il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone. "Infatti - precisa - le stesse pongono serie e pericolose criticità relativamente alla loro effettiva applicazione, all’appropriatezza delle prestazioni radiologiche, alla radioprotezione dei pazienti, ai risvolti medico-legali a carico dei TSRM. Inoltre pongono problematiche di responsabilità e di esercizio professionale, oltre al considerevole sotto-utilizzo dei sistemi di radiologia ovvero modelli organizzativi che utilizzano la teleradiologia, recando un significativo danno economico allo Stato e al Sistema Sanitario Nazionale e Regionale".
 
Altrettanto "preoccupante" è, per Carbone, "il pericolo per le ricadute operative di queste linee guida sulla organizzazione delle radiologie: i TSRM non potranno infatti lavorare in assenza del medico radiologo per la esecuzione di pratiche radiologiche in regime ambulatoriale presso strutture territoriali come anche ospedaliere facendo venir meno un importantissimo presidio sanitario. Tutto questo sembra una spallata al sistema sanitario pubblico". Questa indicazione, "comporta infatti che in ogni sezione senza mezzo di contrasto radiologica territoriale per la esecuzione di esami di radiologia convenzionale sia presente tutta la equipe radiologica con il conseguente incremento obbligatorio e tempestivo degli organici medici delle radiologie e rende praticamente inutili i cospicui investimenti delle Regioni in telerefertazione".

Per il segretario generale della Fials, "in attesa che le azioni poste a livello nazionale sia dalla FIALS che dalla medesima Federazione Nazionale dei Tecnici di Radiologia Medica diano risultati positivi per modificare le predette linee guida, al momento rimane fondamentale mettere in sicurezza i Tecnici di Radiologia per evitare ulteriori casi di Marlia e Barga".

La Fials fa dunque sapere di avere inviato una circolare alle proprie strutture territoriali tesa a chiedere "un confronto con tutte le Aziende Sanitarie per la situazione determinatasi al fine di richiedere la garanzia per i Tecnici di Radiologia ad operare in un contesto organizzativo sicuro ed incontestabile, per evitare casi di procedimenti penali (abuso di esercizio la professione)" e di avere invitato le strutture regionali del sindacato a chiedere "un necessario confronto con le singole Regioni (Governatore ed Assessorato alla Salute) per invitarle a porre azioni legali per la modifica delle predette linee guida al fine di non bloccare tutta l’attività di radiologia medica".

24 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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