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A 4 anni dal concorso straordinario per le nuove farmacie ancora non è chiaro a chi assegnare le sedi

di Paolo Leopardi

Sono molte le farmacie già aperte in Toscana, Piemonte e Liguria e molte stanno per aprire nelle stesse Regioni oltre che in Puglia, in Emilia Romagna e nel Lazio. Anche in questa fase conclusiva, tuttavia, molte sono le difficoltà ed i dubbi che attanagliano non solo i concorrenti vincitori ma anche tutti gli esperti del settore farmacia

26 MAG - Tra mille difficoltà, i vari concorsi straordinari per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche, banditi dalle Regioni a seguito della pubblicazione del Decreto legge “Crescitalia”, stanno andando avanti.
 
Molte sono le farmacie già aperte in Toscana, Piemonte e Liguria e molte stanno per aprire nelle stesse Regioni oltre che in Puglia, in Emilia Romagna e nel Lazio.
Anche in questa fase conclusiva, tuttavia, molte sono le difficoltà ed i dubbi che attanagliano non solo i concorrenti vincitori ma anche tutti gli esperti del settore farmacia.
 
Le maggiori criticità sono rappresentate dai casi di assegnazioni di sedi farmaceutiche sull’istituzione delle quali pendono, per i più svariati motivi, ricorsi innanzi all’autorità giudiziaria amministrativa in quanto i vincitori di dette sedi farmaceutiche si trovano dinanzi ad un obbligo di aprire le farmacie pur in pendenza di un giudizio che, nel caso dovesse dare ragione al ricorrente, potrebbe addirittura veder annullata l’istituzione della sede farmaceutica con ovvie conseguenze ai danni dei vincitore del concorso.
 
Molte perplessità sorgono anche a causa delle avvenute assegnazioni di sedi farmaceutiche in pendenza di ricorsi avverso le graduatorie dei concorsi. E’noto che la Regione Lombardia è stata costretta a sospendere le assegnazioni delle farmacie a seguito di ricorsi che hanno ottenuto modifiche della graduatoria del concorso lombardo e ciò potrebbe accadere anche nella Regione Lazio ove molti sono i ricorsi pendenti avverso la graduatoria del concorso e le assegnazioni delle sedi farmaceutiche sono già avvenute ed accettate dai vincitori.
 
I dubbi maggiori, però, nascono, ad avviso dello scrivente, a seguito dei noti provvedimenti della Regione Emilia Romagna che, dopo aver assegnato le farmacie ai vincitori del concorso, ha rappresentato a questi ultimi, con un provvedimento ad hoc, che la titolarità delle farmacie sarà autorizzata, in caso di vincita in forma associata, in capo ai singoli farmacisti e non alle società costituite per la gestione delle farmacie.
 
Orbene, i provvedimenti impugnati da alcuni farmacisti emiliani ed oggi al vaglio del Consiglio di Stato, qualora confermati dai Giudici, comporterebbero innumerevoli problemi atteso che l’avviamento della farmacia ovvero il maggiore elemento patrimoniale dell’azienda, resterebbe fuori dall’azienda stessa con conseguenze “drammatiche” in caso di trasferimento delle quote societarie inter vivos o mortis causa.
 
Ma ciò che lascia esterrefatti è l’indifferenza con la quale la pubblica amministrazione, nel caso di specie quella emiliana, crei “obbrobri giuridici”, la magistratura amministrativa, quale quella emiliana, li supporti ed ognuno di noi viva dette fattispecie senza pensare alle conseguenze che, se confermate, dette decisioni potrebbero dar vita, creando differenze nella gestione delle farmacie tra i vincitori in alcune regioni (ove sono già state autorizzate all’apertura le società) ed i vincitori in altre che potrebbero, inopinatamente, emulare l’iniziativa emiliana.
 
E tutto ciò, ad avviso di chi scrive, al solo fine di evitare la “doppia assegnazione” di sedi farmaceutiche alle compagini di farmacisti che, avendo partecipato in due regioni, siano risultate vincitrici in entrambe.
 
Proprio su questo argomento si è espresso il Tar Puglia - II Sezione di Bari  - che, se pur ancora in via cautelare (Ord. 514/2016 del 25 maggio 2016) ha negato l’ipotesi della doppia assegnazione ad una compagine di farmacisti risultata vincitrice in due diverse regioni. Ora il Consiglio di stato dovrà esaminare anche questa fattispecie.
 
In conclusione, forse, prima o poi, avremo una risposta a tutti i nostri dubbi ma quanto dovremo aspettare?  E quanto dovranno aspettare ancora i vincitori di concorso? Lo abbiamo ripetuto in tanti, tante volte ma sarebbero bastate poche parole in più nei provvedimenti che hanno dato vita ai concorsi straordinari per evitare tante parole ora e tanti fastidi a tutti.
 
Avv. Paolo Leopardi

26 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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