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Orario di lavoro. Fp Cgil critico verso la proposta Aran per il nuovo Contratto. Prime quantificazioni delle retribuzioni legate all'incarico


Trattative per il rinnovo del contratto del personale della Sanità. Sul tavolo dell’ultima riunione Aran (13 dicembre), quattro blocchi di questioni: sospensioni e interruzioni del rapporto di lavoro; incarichi funzionali; fondi; orario di lavoro. La retribuzione collegata all'incarico partirebbe da un minimo di 1.549 euro per arrivare ad un massimo di 9.296 euro.

15 DIC - Trattative per il rinnovo del contratto del personale della Sanità. Sul tavolo dell’ultima riunione Aran (13 dicembre), quattro blocchi di questioni:

- sospensioni e interruzioni del rapporto di lavoro (malattia, assenze per terapie salvavita, infortuni sul lavoro, congedo parentale su base oraria, tutela dei dipendenti in particolari condizioni psicofisiche, diritto allo studio, servizio militare/richiamo alle armi);
- incarichi funzionali;
- fondi;
- orario di lavoro.

“Per quanto riguarda la parte relativa a sospensioni e interruzioni del rapporto di lavoro -commenta Michele Vannini, capo Area sanità e SSAEP della FP CGIL Nazionaleil testo proposto, pur contenendo alcune parti che necessiteranno di modifiche , introduce alcune novità di miglior favore rispetto al contratto attuale, ad esempio in tema di terapie salvavita e congedo parentale. Si tratta nel complesso di argomenti importanti, sui quali abbiamo annunciato unitariamente proposte emendative e correttive”.

In materia di incarichi funzionali, secondo Vannini, il testo proposto declina in un articolato parte di quanto già abbozzato da Aran e Comitato di settore in un precedente documento secondo le indicazioni dell'atto di indirizzo.

Due le principale tipologie di incarico (riservate, nella proposta, al personale collocato in categoria D e Ds): di organizzazione e professionale.

Per quanto riguarda l'incarico di organizzazione si tratta dell'unificazione all'interno di un unico strumento degli attuali coordinamenti (definiti come meno complessi) e posizioni organizzative (definite come più complesse). A questi si aggiungerebbero gli incarichi professionali a loro volta suddivisi in professionista esperto e professionista specialista, in posizione gerarchicamente subordinata a coordinamenti e posizioni organizzative.

La retribuzione collegata all'incarico partirebbe da un minimo di 1.549 euro per arrivare ad un massimo di 9.296 euro.

“Rispetto all'illustrazione più generale sullo stesso argomento avvenuta in un incontro precedente  - continua Vannini - va sottolineato che la proposta sugli incarichi presentata è declinata secondo lo schema dei ruoli e non contiene riferimenti alle aree prestazionali. Le nostre prime valutazioni, come FP-CGIL, hanno teso a sottolineare come la questione incarichi vada inquadrata dentro un tema più generale che attiene alla necessità di produrre una revisione profonda dell'ordinamento professionale per adeguarlo, dopo quasi vent'anni, a un mondo professionale che è radicalmente cambiato. Una revisione, questa, che - anche per essere discussa e condivisa con le lavoratrici e i lavoratori - necessiterà di tempi un pò più lunghi di quelli che avremo a disposizione se – come abbiamo dichiarato di voler fare - si vuole arrivare a sottoscrivere un buon contratto in tempi brevi. Da qui la necessità, secondo noi, di individuare interventi da mettere in campo immediatamente (non solo incarichi dunque, ma attenzione da riservare anche ad altre categorie e figure) e di demandare la revisione più complessiva del sistema ordinamentale ad una commissione paritetica che abbia un mandato preciso a terminare i propri lavori in tempo utile per l'avvio delle trattative del contratto 2019/2021”.

“Sempre su questo argomento – aggiunge -  abbiamo dichiarato che, sul nostro giudizio, influirà molto l'intreccio che si determinerà con il capitolo relazioni sindacali: quale e quanto sarà, cioè, lo spazio di confronto che su questo argomento verrà demandato al lavoro delle Rsu. Come già per il precedente argomento, formalizzeremo richieste e proposte di modifica”.

Sui fondi l'ipotesi illustrata prevede una riduzione del numero da tre a due: uno dedicato alla retribuzione di indennità legate a condizioni di lavoro, incarichi e straordinari e l'altro dedicato alla retribuzione di fasce, performance collettive e individuali, incarichi. “Preso atto che la proposta di parte pubblica si muove nel solco del mandato ricevuto con l'Atto d'indirizzo, abbiamo rinviato il nostro giudizio ad una valutazione più approfondita”, ha spiegato Vannini.

“Fin da subito, viceversa – conclude il sindacalista -  abbiamo potuto esprimere la nostra contrarietà rispetto a diverse ipotesi formulate dalle controparti in materia di orario. Pur nel rispetto dei contenuti dell'accordo firmato con CGIL-CISL-UIL il 30 novembre 2016, che ha annullato qualsiasi possibilità di prevedere incrementi rispetto alla previsione contrattuale di 36 ore settimanali, la proposta delle controparti attualmente in campo, su diversi punti, dovrà essere necessariamente modificata nel corso della contrattazione. Per parte nostra, oltre a dichiarare la contrarietà della FP-CGIL in materia di deroghe previste dal contratto nazionale, abbiamo sottolineato come la questione sia da trattare complessivamente, ragionando di organici, condizioni di lavoro, diritto ad un riposo effettivo e così via, non essendo ipotizzabile scaricare ulteriormente sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori le conseguenza delle politiche di tagli che sono state prodotte negli ultimi anni”.

15 dicembre 2017
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