Farmacie. Pagliacci (Sunifar) a Di Maio: “Valorizzare le rurali, ultimo presidio dello Stato”
Pagliacci chiede un incontro con il vice premier, per “illustrarLe la realtà delle piccole farmacie rurali e verificare insieme come la presenza di questi presidi sul territorio possa essere, innanzitutto, sostenuta, ma poi anche valorizzata per permettere alla popolazione dei piccoli centri di usufruire di un servizio sempre più completo ed efficiente, anche nell’ottica di evitare lo spopolamento del territorio”. LA LETTERA
28 AGO - “La croce verde della farmacia è l’unica luce rimasta a illuminare di notte i vicoli dei tanti piccoli paesi del nostro territorio rurale e montano”, una presenza da “sostenere” e “valorizzare”. Lo scrive la presidente del Sunifar
Silvia Pagliacci in una lettera aperta al vice presidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico
Luigi Di Maio.
Nella lettera, datata 6 agosto ma pubblicata oggi sul sito di Federfarma, Pagliacci evidenzia a Di Maio come “il vero e ultimo presidio dello Stato rimasto nei piccoli e piccolissimi centri del nostro Paese” sia “la farmacia, perché gli uffici postali stanno riducendo la propria presenza sul territorio, mentre le farmacie sono sempre lì, anche nelle frazioni con poche centinaia di abitanti a garantire la dispensazione di farmaci, servizi sanitari, assistenza e rassicurazione a favore della popolazione che vi risiede, costituita per la maggior parte da anziani, per i quali le farmacie sono l’unico punto di riferimento”. Questo grazie alla pianta organica, “che vincola le farmacie a presidiare il territorio loro assegnato, lo strumento che fa sì che questi presidi continuino a restare lì dove sono, al servizio dei cittadini”.
La presidente del Sunifar ricorda tuttavia, che delle 19mila farmacie esistenti sul suolo italiano, le farmacie rurali, cioè quelle che operano nei comuni con meno di 5.000 abitanti, sono quasi 7.000. “Di queste, circa 4.700 sono farmacie rurali sussidiate, servono cioè comuni o centri abitati con meno di 3.000 abitanti e, per il fatto che operano in condizioni di disagio economico e sociale, dovrebbero ricevere dalle Regioni un sussidio economico che, però, in molti casi si riduce a un obolo di entità veramente ridicola”.
Pagliacci chiede, quindi, un incontro con il vice premier per “illustrarLe la realtà delle piccole farmacie rurali e verificare insieme come la presenza di questi presidi sul territorio possa essere, innanzitutto, sostenuta, ma poi anche valorizzata per permettere alla popolazione dei piccoli centri di usufruire di un servizio sempre più completo ed efficiente, anche nell’ottica di evitare lo spopolamento del territorio”.
28 agosto 2018
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