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Parafarmacie. Mnlf: “Non è vero che sono in crisi”. Federfarma: “Dati ufficiali dicono altro”


Botta e risposta tra il presidente del Movimento liberi farmacisti e quello di Federfarma sui recenti dati Osmed e Iqvia. Devito: “Parafarmacie chiudono perché colleghi partecipano come soci ad aperture farmacie”. Cossolo: “È significativo che piuttosto che gestire una parafarmacia i colleghi decidono di unirsi per vincere una farmacia a concorso. Dal mondo della parafarmacia quando uno può scappa”.

01 AGO - “Malgrado ad ogni piè sospinto si fa di tutto per dimostrare, leggendo i dati in maniera autoreferenziale, che le parafarmacie sono in crisi, i dati reali dicono esattamente il contrario. E' stato un anno di crescita il 2018 per le parafarmacie, che pur tra mille difficoltà e condizioni di mercato avverso, segnano ovunque il segno più”. È quanto scrive in una nota Vincenzo Devito, presidente MNLF in riferimento agli ultimi dati Osmed e Iqvia (anche se quest’ultima segnala un calo di fatturato per le parafarmacie ndr.)
 
“Il mercato delle parafarmacie – afferma Devito - ha dimensioni ridotte, tuttavia riesce a produrre reddito per migliaia di famiglie, questo è probabilmente dovuto alla presenza del farmacista e al rapporto diretto con il cittadino. Inoltre, è sin troppo ovvio affermare che da una parte la presenza della ricetta nelle farmacie è un traino formidabile, dall'altro le superfici di vendita e gli afflussi nella GDO determinano le dimensioni del mercato, aldilà dell'elevata professionalità dei colleghi che operano negli esercizi di vicinato”.
 
Devito parla anche della chiusura delle parafarmacie. “Nel 2018 il saldo tra aperture e chiusure delle parafarmacie è negativo a causa del fatto che alcuni colleghi avendo partecipato al concorso straordinario del "cresci Italia" hanno cessato la loro precedente attività per partecipare come socio all'apertura di una farmacia. Aperture che sono decisamente inferiori come numero alle aspettative iniziali”.
 
La replica di Federfarma. “Sono solito commentare i dati provenienti da fonti ufficiali come l’Osmed o da istituti riconosciuti di primaria importanza come Iqvia, per cui le opinioni pur rispettabili di qualcuno che parla senza conoscere come stanno le cose non le commento”. Afferma il presidente di Federfarma, Marco Cossolo che in ogni caso precisa: “I dati dicono che le farmacie dopo anni di competizione riescono ad affermare il proprio ruolo a discapito dei mercati alternativi di (parafarmacie e Gdo) che calano. E questo è un fatto come si buon vedere dai dati pubblicati e provenienti da fonti ufficiale e autorevoli”.
 
“Sia chiaro – precisa Cossolo - nessuno trionfalismo e c’è bisogno di rafforzare il percorso che in questi anni pazientemente abbiamo portato avanti per far crescere le farmacie dopo le prime liberalizzazioni di dieci anni fa. Il farmaco purtroppo continua a perdere fatturato e questo è segnale preoccupante soprattutto per i cittadini che non potranno avere i farmaci vicino al loro domicilio e per la professione. Per questo inviterei le Istituzioni a riflettere ed è per questo che ribadisco la necessità, condivisa con Assofarm e la Fofi che va rivista la remunerazione”.
 
Il presidente di Fedefarma commenta poi le affermazioni di Devito sul fatto che il numero di parafarmarcie è calato perché alcuni colleghi si sono uniti per aprire le farmacie: “Meno male che se rendono conto, per fortuna i colleghi capiscono che l’unico sbocco professionale è la farmacia. È significativo che piuttosto che gestire una parafarmacia i colleghi decidono di unirsi per vincere una farmacia a concorso. Dal mondo della parafarmacia quando uno può scappa”.

01 agosto 2019
© Riproduzione riservata

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