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Delibera Veneto su professioni sanitarie. Cgil, Cisl e Uil a Fnomceo: “Battaglie corporative danneggiano storicamente l’Italia”


I sindacati confederali entrano nella polemica e criticano fortemente la presa di posizione dell’Ordine dei medici sulla questione e scrivono direttamente al presidente Anelli: “Siamop stupiti. Questo è il momento di sviluppare una forte sinergia tra tutte le professioni sanitarie per rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione per mezzo del nostro Sistema Sanitario Pubblico ed Universale”. LA LETTERA

29 NOV - “Gentile Presidente, abbiamo letto con stupore la sua nota, inviata ai Ministri della Salute, dell’Istruzione, degli Affari Regionali e ai Presidenti della Regione Veneto e della Conferenza delle Regioni e province autonome, diffusa altresì a mezzo stampa, in merito alla DGR n. 1580 del 29.10.2019 della regione Veneto, con la quale si definiscono i percorsi formativi per il riconoscimento e acquisizione di competenze avanzate”. Inizia così una lettera firmata da Michele Vannini (Fp Cgil), Marianna Ferruzzi (Cisl Fp) e Mariavittoria Gobbo (Uil Fpl) indirizzata al presidente Fnomceo, Filippo Anelli.
 
La presa di posizione segue quelle di Fnopi e Fials che già ieri avevano criticato Anelli sulla questione.
 
“Le attuali richieste di salute della popolazione – proseguono Cgil, Cisl e Uil - richiedono un’importante innovazione nella gestione e nell’organizzazione del sistema, in fondo come anche Lei sostiene in pubblico unitamente alla crescita di tutte le professioni sanitarie. Una gestione per processi orizzontali, dove i professionisti si contaminano, in favore dei cittadini, senza creare confini invalicabili”.
 
“Anche Lei – rimarcano - deve ammettere, che le funzioni e/o prestazioni descritte sono la regolamentazione di competenze che non invadono la professione medica e sono il frutto di esperienze consolidate e verificate positivamente in molte realtà Italiane, come anche ben descritto nel testo presentato da FederSanità al Forum risk management, sulle esperienze di Buone Pratiche agite dalle professioni sanitarie, dove per caso, alcune sono la copia di quelle da Lei contestate nella delibera del Veneto”.
 
“Inoltre – incalzano - , appare assolutamente fuorviante il richiamo a quanto previsto dall’art. 6 della L. 3/2018 che riguarda appunto “la definizione delle funzioni caratterizzanti le nuove professioni sanitarie…” là dove le istituzioni preposte decidessero di definire un nuovo profilo professionale sanitario. Come parti contraenti del CCNL (quindi perfettamente titolate a discutere nel merito), abbiamo iniziato a declinare un percorso che offra la possibilità di un riconoscimento economico alle professioniste e ai professionisti”.
 
“Dottore – concludono - le battaglie corporative hanno storicamente danneggiato questa nazione, questo è il momento di sviluppare una forte sinergia tra tutte le professioni sanitarie per rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione per mezzo del nostro Sistema Sanitario Pubblico ed Universale”.

29 novembre 2019
© Riproduzione riservata

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