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Un nuovo paradigma della salute: condivisione di intenti per il benessere di comunità


Puntare sul binomio “cura e servizi di prossimità” per rendere la salute sempre più accessibile ai cittadini, portando i territori e i Comuni al centro dell’ecosistema sanitario. Sinergia tra governance del territorio e governance sanitaria in piena collaborazione anche con tutti gli stakeolders per la disseminazione di best practice e nuovi modelli organizzativi. Questi i temi al centro del webinar organizzato da Anci, in collaborazione con Sandoz, in occasione dei lavori che precedono l’apertura dell’Assemblea nazionale Anci 2020. 

10 NOV - Costruire un nuovo paradigma della salute secondo un modello che sia ripetibile e facilmente applicabile anche - e soprattutto - in tempi di pandemia, fondato sul binomio “cura e servizi di prossimità”, che porti i territori al centro dell’ecosistema sanitario. Per farlo, serve una collaborazione strutturata tra tutti gli attori coinvolti: istituzioni locali, governance sanitaria, rete delle farmacie, terzo settore e aziende.
 
È quanto emerso nel corso del webinar “Benessere, salute e servizi per i cittadini. Un nuovo paradigma di valore condiviso” organizzato da Anci, in collaborazione con Sandoz divisione del Gruppo Novartis, in occasione dei lavori che precedono l’apertura della XXXVII Assemblea nazionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni italiani - Anci 2020, che si svolgerà dal 17 al 19 novembre.

“Il ruolo dei Sindaci per la promozione e la tutela della salute riveste oggi una rilevanza fondamentale e crescente, grazie anche all’opportunità di essere affiancati da partenariati pubblico-privati in grado di investire sul binomio cure-servizi per i cittadini – ha affermato Roberto Pella, Vicepresidente Vicario Anci e Sindaco di Valdengo -. Si tratta di una funzione da sempre nota a noi sindaci, come prima autorità sanitaria, che tuttavia oggi ci rende più consapevoli e determinanti nel coordinare le potenzialità dei nostri territori. Alcuni processi virtuosi per migliorare l’accesso alla salute dei cittadini già erano stati messi in campo, gli stessi che hanno subìto una forte accelerazione durante la prima ondata pandemica, ma oggi è diventato chiaro per tutti che l’obiettivo deve essere prioritario e riguarda tutti. Il sistema ospedaliero ha fronteggiato, e si trova di nuovo a farlo, una pressione senza precedenti; al fine di alleggerire questo carico, la nostra alleanza può fare molto nell’ideare e implementare soluzioni a supporto del sistema, garantendo un equo accesso alle cure e ai trattamenti a tutti i pazienti. Ad esempio, organizzare servizi di prossimità in modo strutturale, attraverso le farmacie, come la consegna dei farmaci, la telemedicina o la cura per determinate aree terapeutiche può contribuire in modo determinante e capillare a fare del diritto alla salute un diritto realmente esigibile”.

Le sfide emergenti per la salute pubblica e i progressi scientifici hanno fatto emergere l’esigenza di affrontare le problematiche sanitarie attraverso un approccio che guardi allo stato di salute in termini di comunità. Nonostante gli importanti risultati raggiunti nella prevenzione, le malattie infettive costituiscono una delle principali cause di malattia, disabilità e morte, rappresentando ancora un problema di salute pubblica non solo individuale.
 
“Solo il dialogo tra aziende e territorio che porta alla condivisione dell’orizzonte della programmazione può promuovere l’attuazione di politiche di welfare che individuino nella partecipazione il perno intorno a cui costruire un sistema di welfare locale. In un contesto di crisi economica e di insufficiente finanziamento del Ssn – ha sottolineato Tiziana Frittelli Presidente Nazionale di Federsanità - appare prioritario garantire equità, continuità ed omogeneità di accesso alle prestazioni sanitarie e servizi di qualità per tutti i cittadini. Oggi il “sistema salute” ruota intorno al valore della comunità. Questo vuol dire partecipazione, condivisione degli obiettivi, risposta ai bisogni della popolazione in senso esteso, essendo ormai comprovata l’interazione tra stato di salute, livello economico e culturale, livello di povertà e di deprivazione. In questo contesto la sinergia tra governance delle aziende sanitarie e rappresentanza degli enti locali appare strategica per la promozione di corretti stili di vita”.

Durante la prima ondata dell’epidemia di Sars-Cov 2, molti stakeholder hanno dimostrato grande sensibilità e hanno messo a fattor comune le proprie risorse, dando vita a diversi servizi di grande valore per i pazienti. Ne sono un esempio la consegna domiciliare dei farmaci, i servizi di telemedicina e di supporto ai pazienti. Molte di queste soluzioni sono oggi considerate delle best practice, come OncoCare: un progetto promosso da Sandoz insieme a Novartis, con il coinvolgimento di società scientifiche e dell’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMAC), e dedicato a tutti i pazienti oncologici. OncoCare mette a disposizione di questi pazienti una nuova figura professionale, il farmacista oncologico territoriale: un punto di riferimento per i pazienti oncologici deospedalizzati, in grado di supportarli nella loro quotidianità su tematiche afferenti all’ambito dell’alimentazione, della dermocosmesi, dell’equilibrio psico-fisico; è un esempio di network virtuoso che pone il paziente al centro e che offre un servizio di valore per i cittadini, soprattutto in un momento in cui il sistema ospedaliero appare particolarmente congestionato.

“Il dialogo tra tutti gli attori coinvolti nella gestione della salute è oggi ancora più importante che in passato - dichiara Paolo Fedeli, Medical Director Sandoz -. L’esempio di OncoCare, su cui Sandoz e Novartis hanno unito le loro forze, ha messo insieme sostenibilità e innovazione per trovare una soluzione di valore per i cittadini e garantire una migliore presa in carico dei pazienti. Durante il lockdown, nella scorsa primavera, è stata così supportata la consegna di oltre 100 mila farmaci a domicilio, coinvolgendo più di 1500 farmacie su tutto il territorio italiano. Crediamo fortemente nell’importanza di un nuovo paradigma basato su servizi più snelli e capaci di sfruttare appieno le sinergie tra pubblico e privato - conclude Fedeli –. Con il nostro impegno vogliamo guidare questa trasformazione culturale”. 

10 novembre 2020
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