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Liberalizzazioni. "Farmacisti uniti contro Governo e Gdo". La svolta delle Parafarmacie


Per le Parafarmacie “i provvedimenti del Governo sembrano avere il solo obiettivo di distruggere la farmacia” e “affidare la distribuzione dei medicinali a grandi compagnie”. Da qui l'appello a Fofi e Federfarma: “Mettiamo da parte vetusti pregiudizi e resistenze e lottiamo insieme”.

12 GIU - Dopo mesi polemiche tra i farmacisti di farmacia e i farmacisti di parafarmacia sui decreti riguardante la liberalizzazione della vendita dei farmaci, oggi il Coordinamento delle Parafarmacie chiede alla Fofi e a Federfarma di lasciare da parte gli aspetti che dividono la categoria ed unirsi insieme per la difesa del servizio farmaceutico e della categoria professionale. Per il Coordinamento, infatti, “i provvedimenti del Governo Monti sembrano avere un solo obiettivo: distruggere la farmacia”.
 
“Le liberalizzazioni – spiega al nostro giornale il presidente del Coordinamento, Giuseppe Scioscia – nascevano con l’intento di creare un doppio canale di distribuzione alternativo alla farmacia offrendo nuove opportunità ai farmacisti non titolari”. Tuttavia, precisa Scioscia, “le diverse modifiche apportate alle misure del decreto Cresci Italia, poi l’annunciato decreto correttivo che dovrebbe eliminare il vincolo dei 200 metri tra un esercizio e l’altro, hanno finito per dare vita a un sistema selvaggio che anziché creare una sana concorrenza, metteranno farmacie e parafarmacie le une contro le altre per la sopravvivenza. Di fatto questo provocherà il fallimento di numerose farmacie e parafarmacie, aprendo la strada alla grande distribuzione organizzata”.
 
Si tratterebbe, dunque, di una conseguenza non diretta, ma di cui il Governo, secondo Scioscia, sarebbe consapevole. Per il presidente del Coordinamento delle Parafarmacie, infatti, fallito il disegno originario in tema di liberalizzazioni, il Governo Monti ha messo in moto un atteggiamento “punitivo” nei confronti dei farmacisti. E approvato una serie di provvedimenti che “sembrano più decisioni punitive nei confronti di una categoria professionale che una vera apertura alla concorrenza". Peraltro, sottolinea il presidente del Coordinamento delle Parafarmacie, "da due mesi le parafarmacie chiedono un incontro con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ma non abbiamo mai ricevuto risposta".
 
Quello che si prospetta è dunque per il Coordinamento "un epilogo che le parafarmacie temono forse più di Federfarma perché se la farmacia entra in crisi, la parafarmacia, almeno quella del giovane farmacista che ha fatto mille sacrifici per aprirla, cessa di esistere molto prima".
 
Insomma, “il sospetto che da tempo serpeggia nell’ambiente – per il Coordinamento - è che il Governo dei tecnici stia lavorando per quei poteri forti del settore farmaceutico che da tempo mirano a togliere l’esclusività della titolarità del farmacista affidando la distribuzione dei medicinali alle grandi compagnie. Al farmacista resterebbe un solo destino: essere dipendente”.
 
Da qui l'invito che le parafarmacie rivolgono a Fofi e Federfarma per “un intervento unitario di tutte le rappresentanze dei farmacisti, lasciando da parte vetusti pregiudizi e resistenze in nome di privilegi indifendibili ed impedire cosi a Tecnici senza scrupoli di distruggere la farmacia e la professione”. Un'apertura che stupisce dopo mesi di polemiche tra farmacie e parafarmacie. Ma Scioscia ammette anche che già in occasione di Cosmofarma c'era stato con il segretario della Fofi Maurizio Pace, con il vicepresidente della Fofi Luigi d'Ambrosio Lettieri e con la presidente di Federfarma Annarosa Racca un primo confronto collaborativo e un'apertura da parte di tutte le parti.
 

12 giugno 2012
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