Deroga iscrizione ordini. In caso di malpractice di chi sarà la responsabilità?
di Gianni Melotti
01 MAR -
Gentile direttore,
le professioni sanitarie hanno appena celebrato il ventennale della legge 42/99 che ha avuto la lungimiranza di trasformarle da ausiliarie in professioni sanitarie vere e proprie, abolire i vecchi mansionari e rendere equipollenti o equivalenti, agli allora Diplomi Universitari, i titoli rilasciati nel vecchio ordinamento.
Ne è passata di acqua sotto i ponti ma la legge continua a brillare di luce propria e più passa il tempo e più se ne comprende il portato innovativo per la sanità italiana. Mi ha sorpreso non poco rivedere riuniti anche i principali attori politici di questo ventennio di incredibili riforme.
La presenza dell’ex ministro delle Sanità
Maria Pia Garavaglia mi ha fatto ricordare un episodio che mi riguarda e che dopo 25 anni voglio rendere pubblico.
Chi non ha vissuto le fasi concitate che ci hanno portato ad ottenere il tanto sospirato profilo professionale (1994) non può nemmeno immaginare quale fosse il clima da schiaffi e da guerra fredda che in quel periodo regnava nel variegato universo delle professioni che ruotano nel mondo della riabilitazione.
L’allora Aitr era impegnata, sia a livello centrale che periferico, in frenetici contatti politici che potessero servire a dipanare la matassa e l’input dato ad ogni iscritto era di massima allerta.
Il fatto, che vi racconto ora, è proprio ambientato in questo periodo e al sottoscritto stava per succedere qualcosa di assolutamente impensato e al di sopra delle sue possibilità: il Ministro della Sanità, del tempo, Maria Pia Garavaglia, era in visita al suo ospedale. Ovviamente io non ero tra quel nugolo di persone elette che, accolto il Ministro all’elicottero, se lo sono portato in tour per i reparti, ma la possibilità di poter dire la mia all’illustre ospite era troppo forte e così, dopo averci pensato e ripensato arrivai alla conclusione che chiunque, se ha un ospite da far entrare in casa, apertagli la porta lo invita a varcarne la soglia.
Sistematomi quindi dietro la porta d’ingresso della sala conferenze attesi pazientemente che il codazzo di medici, burocrati e sindaci locali arrivasse a destinazione e quando, come previsto, si aprì l’uscio all’illustre personaggio, tra lo stupore generale e gli occhi fuori dalle orbite dell’allora coordinatore sanitario, incapace per la sorpresa di proferir parola, il Ministro mi finì sottobraccio e, accompagnandoLa sul palco, ebbi modo di portare a termine il mio piano sentendomi dire:” So tutto, so tutto! Me lo ha detto anche una mia cara amica!”
Poco dopo, prima di abbandonare il dicastero della sanità, per la caduta del Governo del quale faceva parte, Maria Pia Garavaglia firmava i decreti sui profili professionali che, come sappiamo, furono poi confermati dal suo successore Ministro Costa.
Tornando ai nostri giorni ho notato, non senza stupore, l’assenza alla manifestazione della Ministra della Salute on.
Giulia Grillo, che ha ora la responsabilità di continuare la storia virtuosa delle professioni sanitarie.
Su quella più che probabile sanatoria approvata in legge di stabilità Maria Pia Garavaglia è stata esplicita e si è dichiarata contraria all’idea. Anche l’attuale Ministro della Salute continua a dire che non ci sarà nessun sanatoria ma io concordo con l’
articolo di Gugliucciello. Serve una correzione all’articolato altrimenti “il decreto attuativo che, figlio di una norma sbagliata nella forma e nella sostanza per la sua disarmante superficialità ed approssimazione, non potrà che scontentare tutti” , ma non perché si sia trovato un punto di equilibrio. Così facendo si rischia solo di scrivere una pagina buia nella virtuosa storia delle professioni sanitarie.
Non si vorrà sul serio far fare, a chi non è formato per questo, il fisioterapista a tutto tondo sulle patologia neurologiche, uro ginecologiche o cardio polmonari, compresi gli interventi di riabilitazione nelle terapie intensive?
Cara Ministro Grillo in caso di “malpractice” di chi sarà la responsabilità?
Gianni Melotti
Fisioterapista
01 marzo 2019
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