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Quattro chiarimenti necessari sull’accordo tra Banche, Ministero Lavoro e Parti sociali per i pagamenti ai dipendenti

di Maurizio Bonocore

03 APR - Gentile Direttore,
le affermazioni del Premier Conte in merito ai pagamenti ai dipendenti per il 15 aprile prossimo venturo, hanno auto come conseguenza immediata, constatata l’impossibilità che ciò accada per le vie ordinarie degli ammortizzatori sociali che si sono attivate, la produzione dell’Accordo ABI-Ministero Lavoro-Parti sociali, e per chi ha avuto la possibilità di leggere tale Accordo, avrà notato alcune cose.
 
1) Già da tempo le prestazioni Inps sono spesso accreditate sulle Postepay evolution dei dipendenti, in virtù di una convenzione esistente tra Inps-Poste Italiane, senza bisogno quindi di aprire nuovi conti correnti, per chi già le ha, quindi la domanda é come mai non si è pensato di attivare questo canale rafforzandolo? Salvo poi chiedere ingenti garanzie alla Cassa Depositi e Prestiti per i decreti in atto?;
 
2) Il sistema farraginoso previsto dall'accordo, fa riferimento al rilascio di una dichiarazione vistata dal Datore di Lavoro che contenga tra l’altro i numeri di autorizzazioni CIG che se va bene si avranno per maggio considerato il disastro gestionale del PORTALE INPS, che ha manifestato anche problemi di privacy;
 
3) ma primo in ordine di importanza, ci dicono giustamente di stare a casa per evitare la diffusione del contagio, ma a questo punto come mai si è pensato di mandare in giro per strada tra banche e datori di lavoro, al momento chiusi nella maggior parte dei casi, i lavoratori interessati, moltiplicando le occasioni di contagio, nelle settimane del picco più volte annunciato ?;
 
4) il Ministro del Lavoro è evidente che non si è consultato con il Ministro della Salute che sicuramente avrebbe dato parere negativo per evitare la contraddizione con le norme restrittive della libertà individuale, tese a spezzare la diffusione del contagio.
 
Su questi 4 punti vorrei una profonda riflessione dei Ministri interessati, perché è vero che la situazione è difficilissima da gestire, ma complicare ulteriormente quello che già è complicato, mi sembra molto grave e sono benevolo, non volendo al momento vedere altri profili di interesse economico dell'ABI.
 
La riflessione dei cittadini è d'uopo in un momento dove citando un famoso poeta "del doman non v'è certezza" e non per senso negativo della vita, ma per profonde riflessioni sul modus operandi, in questo momento, da parte di chi ci dovrebbe condurre fuori dal guado e non farci infilare nel torrente in piena.

Maurizio Buonocore
Consulente del Lavoro

 

03 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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