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Assunzioni stabili in sanità. Ma quando?

di Pierpaolo Volpe

22 APR - Gentile Direttore,
l’emergenza SARS-CoV-2 ha messo a nudo il nostro SSN evidenziando il problema della grave carenza di personale sanitario, soprattutto in forma stabile. La Regione Puglia ha avuto la straordinaria occasione di immettere già da gennaio scorso nel SSR, tramite il concorso unico regionale indetto dagli Ospedali riuniti di Foggia, n. 2149 Operatori Socio Sanitari, ma siamo a fine Aprile ed ancora le assunzioni non vedono la luce.
Questo Concorso pubblico ha attraversato strade tortuose di dubbia legittimità.
 
L’Azienda Ospedaliero/Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato, di complessivi n. 2445 posti di O.S.S. trasformati poi a procedura conclusa in 2149 posti, ponendo così in essere una lesione del legittimo affidamento all’assunzione a tempo indeterminato per che coloro che si sono collocati dalla 2150° posizione alla 2445°.
 
La formulazione della graduatoria finale pubblicata solo nel mese di marzo, a distanza di tre mesi dalla conclusione delle procedure concorsuali, è stata farraginosa ed ha visto ad alcuni candidati riconoscere i servizi prestati presso RSA, RSSA, Residenzialità psichiatriche convenzionate/accreditate e Società in house, mentre ad altri candidati i medesimi servizi prestati non sono stati riconosciuti.
 
Ma la storia del Concorso Pubblico per OSS della Regione Puglia ha avuto del clamoroso quando dopo qualche settimana dalla pubblicazione della graduatoria, gli Ospedali riuniti di Foggia hanno annullato la delibera in autotutela e pubblicato una nuova graduatoria, ancora contenente palesi errori e disparità di trattamento, conferendo anche mandato ad un legale esterno per redigere un parere pro veritate in ordine all’eventuale riconoscimento dei servizi prestati presso RSA, RSSA, Residenzialità psichiatriche convenzionate/accreditate e Società in house.
 
Nulla da fare. Per gli Ospedali Riuniti di Foggia svolgere l’attività di OSS in una RSA accreditata, convenzionata o in appalto pubblico il cui accreditamento è in capo all’ASL, non è degno riconoscimento.
 
Vale la pena evidenziare che nel precedente concorso per OSS indetto dalla ASL Taranto nel 2015, così come in quello della ASL Bari per Educatori professionali, i servizi prestati presso RSA, RSSA e Residenzialità psichiatriche convenzionate/accreditate sono stati regolarmente riconosciuti.
 
Come non osservare una disparità di trattamento tra candidati/partecipanti a concorsi pubblici nel medesimo territorio regionale?
Feroci sono state le reazioni dei candidati esclusi e delle Organizzazioni sindacali in loro tutela, che inevitabilmente sfoceranno in ricorsi presso il Tribunale Amministrativo Regionale con aumento di costi per la collettività.
 
Se queste sono le tempistiche per la conclusione di un concorso pubblico (indetto nel 2018), quello per n. 566 posti di CPS Infermiere indetto dalla ASL Bari alla fine del 2019, con molta probabilità non vedrà la luce prima del 2022, lasciando i numerosi infermieri precari/disoccupati nel limbo dell’instabilità lavorativa.
 
In questo momento di forte necessità di personale nelle aziende del SSN, è necessario che si proceda subito alle assunzioni, senza disparità di trattamento e senza discriminazioni.
I lavoratori delle RSA, RSSA e delle Residenzialità psichiatriche convenzionate/accreditate non sono lavoratori di serie B e di questo la politica se ne deve fare carico, senza slogan e senza annunci, ma con fatti concreti.

Pierpaolo Volpe
UIL FPL Taranto


22 aprile 2020
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