Vaccini e scuola. Il Consiglio regionale delle Marche dice sì alla legge che conserva l'obbligo
Via libera a larga maggioranza al testo unificato che prevede l'ingresso ai nidi e ai centri per l'infanzia subordinato all'osservanza dell'obbligo vaccinale previsto dal decreto Lorenzin. Ceriscioli: “In un momento di incertezza rendiamo evidente l’impegno della Regione a favore di una scelta di civiltà. Noi siamo dalla parte dell’Oms, degli Ordini dei medici e di tutto quel pensiero scientifico che ci dice quanto sia importante essere al di sopra del 95% di copertura vaccinale”. IL DOCUMENTO
28 AGO -
Dopo l’ok, pochi giorni fa, della commissione Salute, arriva nelle Marche il via libera del Consiglio regionale al testo unificato che prevede, tra le altre cose, il mantenimento dell’obbligo vaccinale per iscriversi a nidi e centri per l’infanzia. Il via libera è arrivato a larga maggioranza (20 voti a favore e 6 contrari), con il voto contrario di M5s e Lega Nord.
L’accesso ai servizi per l'infanzia (dai 0 ai 3 anni) viene subordinato all’obbligo vaccinale previsto dal decreto convertito in legge nel luglio 2017 (legge Lorenzin) e ai coordinatori dei servizi è demandato il compito di verificare il rispetto dell'obbligatorietà.
“Sono molto soddisfatto per l’affermazione di un principio di civiltà. Vale a dire assicurare nella regione Marche l’effettiva tutela della salute dei nostri figli, grazie anche alla vaccinazione che, come dichiarato dall’Oms, rappresenta la più importante scoperta medica da parte dell’uomo”, commenta in una nota il presidente del Consiglio regionale,
Antonio Mastrovincenzo, dopo l’approvazione del testo unificato.
Per il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, il via libera alla legge è “un fatto importante in un momento di incertezza, per rendere evidente quanto sia significativo l’impegno di questa regione a favore di una scelta di civiltà. Noi siamo dalla parte dell’Oms, degli Ordini dei medici e di tutto quel pensiero scientifico che ci dice quanto sia importante essere al di sopra del 95% di copertura vaccinale”.
Per Ceriscioli, inoltre, la legge fa chiarezza nei confronti di genitori e dirigenti scolastici su come comportarsi in vista dell’avvio dell’anno scolastico.
“La legge Lorenzin – sostiene il relatore di maggioranza Fabrizio Volpini (Pd), presidente della commissione salute - nasce dalla preoccupazione che si è diffusa nel nostro Paese, dove negli anni si è registrato un calo preoccupante delle coperture vaccinali, sia per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie, sia per quanto riguarda le vaccinazioni fortemente consigliate. Ad un anno dall'entra in vigore della legge, le coperture stanno salendo in tutta Italia e stanno salendo in maniera importante anche nella nostra regione. Per il morbillo dal 79% siamo arrivati all'88%, rispetto alla soglia del 95%. Interrompere oggi questo processo di aumento delle coperture vaccinali è anti-scientifico e forse pericoloso per una questione di sanità pubblica. Noi interveniamo sui servizi educativi dell'infanzia, perché di competenza della Regione. Straordinario strumento di sicurezza collettiva”.
Per la relatrice di opposizione Romina Pergolesi (M5s), invece, non sussistono motivazioni urgenti che giustificano la seduta straordinaria, “perché tanta fretta di escludere i bambini non vaccinati? E' una presa di posizione politica, una ripicca del Pd che crea problemi a bambini e famiglie. Con quale credibilità si viene a pontificare di sicurezza pubblica, quando si è provveduto sistematicamente a depotenziare il sistema sanitario pubblico e i servizi di prevenzione che da anni lamentano problemi di organico? Ad Aprile l'anagrafe regionale vaccinale non era ancora in funzione”.
28 agosto 2018
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