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Covid. Gestione perioperatoria dei pazienti con infezione pregressa. Le raccomandazioni della Siaarti


Undici le raccomandazioni per il paziente adulto ed altrettante per il paziente pediatricocontenute nelle Buone pratiche pliniche delle Società Italiana di Anestesia. Giarratano: “Il recupero di tanti interventi in sala operatoria deve avvenire in sicurezza per i pazienti e senza mai abbassare la guardia verso le nuove varianti”. IL DOCUMENTO

04 APR - “La gestione della attività operatoria in regime elettivo nei soggetti che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, rappresenta un importante problema clinico-organizzativo. L’infezione costituisce un potenziale rischio aggiuntivo di comparsa di complicanze severe perioperatorie. Lo scenario attuale è profondamente mutato rispetto alla prima e alla seconda ondata pandemica, in quanto l’importante campagna vaccinale ha ridotto il rischio di infezione e mitigato la comparsa di gravi quadri clinici, anche se non è al momento noto l’impatto della comparsa di nuove varianti ad altissimo contagio. Abbiamo quindi previsto la stesura di un documento prodotto da un panel di esperti che delinei raccomandazioni cliniche su questa tematica, alla luce della letteratura più recente, delle Linee guida disponibili”.
 
Così la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) che per dare risposte a come assistere in assoluta sicurezza i pazienti e secondo buona pratica clinica - per la fase pre intra e post operatoria di persone che hanno contratto l'infezione da Covid.19 ha prodotto in tempi rapidissimi, ma con metodologia scientificamente certificata un documento Buone Pratiche Cliniche Timing della chirurgia e gestione perioperatoria in elezione di pazienti con infezione pregressa da Sars-CoV-2.

Il Documento è stato messo a punto da un panel di otto esperti coordinati da Angelo Gratarola, Responsabile Sezione Anestesia e Medicina Perioperatoria e Andrea Cortegiani Responsabile Comitato Scientifico della Siaarti

“Ancora una volta Siaarti conferma la sua capacità di offrire documenti di riferimento per la pratica clinica – commenta il presidente Antonino Giarratano – quello che abbiamo sperimentato in prima fila durante i periodi di maggior pressione pandemica, rivisitato alla luce della letteratura scientifica di riferimento, abbiamo voluto trasferirlo in una serie di raccomandazioni che offriamo non solo a tutti i nostri colleghi anestesisti-rianimatori, ma a tutta la comunità degli operatori sanitari che è coinvolta nel pericorso peri-operatorio. Sappiamo che anche la necessità di recuperare tanti interventi rimandati per causa Covid.19 mette sotto pressione oggi più che mai le sale operatorie degli ospedali italiani: il recupero di tanti interventi non può avvenire senza la giusta cautela verso pazienti che per via del Sars.CoV.2 devono essere monitorati in maniera attenta e specifica. Ciò che oggi ci preme particolarmente – aggiunge – è il ritorno spedito e sicuro verso una situazione che potremmo definire 'di normalità', senza mai abbassare la guardia nei confronti di sempre nuove varianti del virus che ha drammaticamente costretto i sistemi sanitari a ripensarsi in termini organizzativi ed assistenziali”.
 
Le Buone Pratiche Cliniche Siaarti presentano undici raccomandazioni per il paziente adulto ed altrettante per il paziente pediatrico.
Le prime comprendono la conferma che “i pazienti non dovrebbero sottoporsi a chirurgia elettiva entro 7 settimane dall’infezione da Sars-CoV-2, a meno che i benefici dell’esecuzione dell’intervento siano superiori rispetto al rischio di attesa. Si raccomanda una valutazione del rischio personalizzata ed individualizzata”. “I pazienti chirurgici - prosegue il testo - dovrebbero aver ricevuto preoperatoriamente la vaccinazione per Covid-19, possibilmente con tre dosi, l’ultima dose almeno 2 settimane prima dell’intervento chirurgico”.

Le altre Raccomandazioni affrontano la casistica correlata alle varianti omicron e successive, alle infezioni asintomatiche, alle discussioni multidisciplinari con il paziente stesso volte a renderlo consapevole dei rischi-benefici in caso di intervento operatorio. Soprattutto viene sottolineato che “nei pazienti con infezione da Sars-CoV-2 recente o sviluppata nel periodo perioperatorio, si dovrebbe considerare di evitare l’anestesia generale a favore, ove possibile, di tecniche di anestesia locale o locoregionale”.
La parte dedicata al paziente adulto si conclude con la raccomandazione che “Tutti i pazienti in attesa di intervento chirurgico dovrebbero collaborare per modificare e ridurre i fattori di rischio attraverso: l’esercizio fisico preoperatorio, l’ottimizzazione nutrizionale e la cessazione del fumo attivo”.

Le stesse tematiche sono affrontate anche nelle raccomandazioni dedicate al paziente pediatrico. Anche qui viene sottolineato che “è probabile che i pazienti con sintomi persistenti e quelli con Covid-19 moderato/ grave (ad es. coloro che sono stati ricoverati in ospedale), siano maggiormente a rischio per morbilità e mortalità, anche dopo 7 settimane. Pertanto, è necessario procrastinare l’intervento chirurgico oltre questo periodo, bilanciando questo rischio con qualsiasi altro associato a tale ritardo”

Nel panel di esperti anche Carlo Alberto Castioni (Bologna); Clelia Esposito (Napoli), Nicola Galdieri (Napoli), Roberta Monzani (Milano), Marco Rispoli (Napoli), Alessandro Simonini (Ancona), Vito Torrano (Milano), Vincenzo Francesco Tripodi (Messina).

04 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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