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Sepsi. Ieri la Prima Giornata Mondiale dedicata alla malattia


Si tratta di una patologia in aumento, che colpisce globalmente fino a 1/3 dei pazienti in terapia intensiva: per questo la Global Sepsis Alliance vuole richiamare l’attenzione sulla patologia, di difficile gestione clinica. E che oltre ad avere un grande impatto economico ha anche delle important ripercussioni sull’economia.

14 SET - L’appuntamento nasce quest’anno, ma ha già visto eventi svolgersi in tutto il mondo: la prima Giornata Mondiale della Sepsi, indetta per ieri 13 settembre dalla Global Sepsis Alliance, cerca di aumentare la consapevolezza su questa malattia mortale, patologia sistemica caratterizzata dalla contemporanea presenza di una sindrome infiammatoria sistemica acuta e la presenza in circolo di microrganismi, che si origina quando la risposta del corpo a un'infezione danneggia i suoi stessi tessuti e organi. Lo scopo è quello di coinvolgere ufficiali governativi, professionisti del settore medico, accademico, pazienti sopravvissuti alla sepsi e cittadini.
 
Per la prima volta dunque per un’intera giornatai riflettori sono stati puntati su questa malattia, che è frequente ed in aumento, di difficile gestione clinica, associata ad una prognosi grave e che molto spesso si manifesta in pazienti ricoverati, immunocompromessi e anziani. In particolare, si presenta spesso nei pazienti delle Unità di Terapia Intensiva (UTI), o viceversa può essere la stessa sepsi il motivo di ricovero in UTI. In ogni caso, globalmente fino a 1/3 dei pazienti in terapia intensiva presentano sepsi, sepsi grave e shock settico.
 
Una patologia che ha quindi un grande impatto sociale, ma non solo. “Oltre ad essere un grave problema per la salute umana (mortalità 20-40%) ha anche un enorme impatto economico. Infatti una indagine americana ha calcolato che il costo per ogni caso di sepsi è di ben 22.100$. Se consideriamo che in Italia l’incidenza è di circa 1 caso ogni 100.000 abitanti (circa 6000 casi l’anno) il costo che ne deriva è di 15.5 milioni di euro all’anno”, ha spiegato Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI - Associazione microbiologi clinici italiani. Per questo, il messaggio che AMCLI lancia oggi è quello di sensibilizzare la classe medica e gli operatori sanitari affinché prestino la necessaria attenzione alla effettiva diffusione della sepsi.
 
Numerosi studi indicano che, per un esito favorevole,è fondamentale una rapida diagnosi e una corretta terapia antibiotica. Ogni ora di ritardo nella somministrazione della corretta terapia antibiotica dopo le prime 12 ore dall’insorgenza dei sintomi fa aumentare il rischio di morte del 7%. “Purtroppo la situazione in questi ultimi anni si è aggravata a causa dell’aumentato fenomeno dell’antibiotico resistenza. La sepsi causata da microrganismi multi-resistenti ha una gravità maggiore ed esita più frequentemente con il decesso del paziente. Oggi, però, il Laboratorio di Microbiologia clinica, grazie a nuove tecniche resesi disponibili (Tecniche Molecolari, Spettrometria di massa ed altre), è in grado di dare risposte rapide ed ha accorciato di molto i tradizionali tempi di risposta batteriologici. La sepsi va capita, affrontata bene e in urgenza. Noi facciamo la nostra parte”, ha concluso Clerici.
  
Iniziative per questa prima Giornata Mondiale della Sepsi hanno avuto luogo in tutto il mondo, da Londra a New York, da Berlino a Pechino.

14 settembre 2012
© Riproduzione riservata

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