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Tumori del fegato. A Pavia una nuova possibilità di cura senza chirurgia


Un'evoluzione della tecnica standard della termoablazione a radiofrequenza permetterà ai pazienti in cura all’Istituto di Cura Città di Pavia di evitare l'intervento chirurgico. L'innovativa tecnica mininvasiva si basa una sorta di ago elettrodo che viene introdotto nel tumore ed emette microonde che necrotizzano il tessuto dall'interno.

25 OTT - Una valida alternativa all’intervento chirurgico da oggi è disponibile a disposizione dei pazienti in cura all’Istituto di Cura Città di Pavia, grazie a un’innovativa tecnica mininvasiva basata sull’impiego delle microonde. Si tratta di un’evoluzione della tecnica standard oggi in uso, quella cioè della termoablazione a radiofrequenza e che ugualmente non necessita di chirurgia e viene effettuata con un’anestesia di breve durata.

Una sorta di ago elettrodo viene introdotto, sotto guida ecografica, direttamente all’interno del tumore, i cui tessuti vengono necrotizzati dalle microonde applicate in loco. “I vantaggi di questa metodica, rispetto alla radiofrequenza sono la possibilità di trattare lesioni più voluminose in un intervallo di tempo minore e la maggiore efficacia anche ai margini della lesione tumorale”, ha spiegato Guido Poggi, responsabile dell’unità di Oncologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia. “Con le tecniche precedenti infatti, il calore che necrotizza il tumore tendeva a essere disperso dal flusso di sangue nei tessuti circostanti; l’intensità e la maggiore capacità di diffusione delle microonde ci consentono invece di agire in maniera ottimale sia nel “centro” che nella “periferia” della neoplasia.”
 
I risultati della casistica del dottor Poggi e della dottoressa Benedetta Montagna, oncologa dell’Istituto di Cura Città di Pavia, sono stati recentemente presentati al convegno internazionale “International Oncology Sans Frontières” e sono incoraggianti: la metodica di termoablazione con le microonde è estremamente promettente in termini di efficacia e di tollerabilità.
L’intervento, la cui durata varia mediamente da 15 a 30 minuti, prevede per il paziente ricoveri brevi e può essere ripetuto in sedute successive nel caso della comparsa di nuove lesioni.
 
Fondamentale è la scelta del tipo di trattamento a seconda della caratteristiche del tumore e delle condizioni del paziente, nonché l’esperienza dell’operatore, al fine di garantire un’efficace alternativa terapeutica ai malati oncologici.
Grazie alla collaborazione con il dottor Jacques Clerissi e il dottor Cesare Massa Saluzzo della Radiologia Interventistica dell’Istituto di Cura Città di Pavia, a queste tipologie di trattamenti  per i pazienti affetti da neoplasie primitive e secondarie epatiche si affiancano quelle di Chemioembolizzazione Trans Arteriosa Epatica (TACE). I trattamenti TACE rappresentano una strategia terapeutica mininvasiva per i tumori epatici e consistono nel veicolare direttamente all’interno del tumore i farmaci chemioterapici provocandone la necrosi.

25 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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