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Le cellule mesoteliali ‘attirano’ le metastasi di cancro dell’ovaio

di Maria Rita Montebelli

Uno studio pubblicato su Journal of Clinical Investigation rivela che le cellule mesoteliali hanno un ruolo attivo nell’attirare le metastasi di cancro dell’ovaio ed apre la strada a nuove terapie. Tra le donne con cancro dell’ovaio, meno di una su cinque sopravvive a cinque anni dalla diagnosi, a causa dell’invasività di questo tumore che si diffonde rapidamente agli organi addominali ricoperti di mesotelio

13 SET - La carcinosi peritoneale è una tristemente nota evoluzione del cancro dell’ovaio. Fino ad oggi si riteneva che le cellule mesoteliali, che rivestono gli organi della cavità addominale, fossero solo vittime ‘passive’ dei processi di metastatizzazione .
Uno studio americano, appena pubblicato su Journal of Clinical Investigation, getta invece nuova luce sul ruolo delle cellule mesoteliali nella diffusione del cancro dell’ovaio.
 
Ernst Lengyele colleghi dell’Università di Chicago, utilizzando colture cellulari tridimensionali, hanno scoperto che le cellule mesoteliali umane secernono fibronectina, in presenza di cellule tumorali ovariche. Andando inoltre a studiare lo stroma tumorale di un centinaio di metastasi omentali, i ricercatori hanno evidenziato che la fibronectina risultava sempre iperepressa in queste pazienti.
La fibronectina insomma ‘attira’ le cellule del tumore dell’ovaio e ne facilita l’adesione agli organi ricoperti di cellule mesoteliali.
 
Bloccando la produzione di fibronectina nelle cellule mesoteliali, in vitro e in modelli sperimentali animali, sia geneticamente, che attraverso frammenti di RNA interferenti (siRNA, un meccanismo epigenetico attraverso il quale frammenti di RNA sono in grado di spegnere l’espressione di alcuni geni), gli autori dello studio hanno dimostrato che è possibile ridurre l’adesione, l’invasione, la proliferazione e la metastatizzazione delle cellule di carcinoma ovarico.
 
Gli stessi ricercatori hanno anche dimostrato che le cellule di tumore ovarico secernono TGF-beta1, che a sua volta attiva nelle cellule mesenchimali una via di segnale (la TGF-β receptor/RAC1/SMAD dipendente), in grado di facilitare un fenotipo mesenchimale e la upregulation della trascrizione della fibronectina. Bloccando con degli anticorpi la funzione alfa 5 o beta1-integrina, gli autori dello studio sono riusciti a ridurre la formazione di metastasi, in un modello preclinico di metastasi da carcinoma ovarico.
 
“Tutti questi risultati – concludono gli autori dello studio – indicano che le cellule mesoteliali associate al cancro promuovono la colonizzazione tumorale durante la fase iniziale di metastatizzazione del cancro dell’ovaio e suggeriscono che le cellule mesoteliali contribuiscano attivamente alla formazione delle metastasi”.
 
Maria Rita Montebelli

13 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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