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Obesità infantile. Colpa della vitamina D?


Bassi livelli di vitamina D sono associati a una maggiore propensione a prendere peso, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.

17 GEN - Uno studio dell’Università del Michigan rivela che un deficit di vitamina D nei bambini in età scolare favorisce l’accumulo di adipe addominale e porta a ingrassare più facilmente rispetto ai coetanei.
Se il bambino comincia a prendere troppo peso, potrebbe essere colpa non soltanto di un’alimentazione poco equilibrata e della scarsa attività fisica, ma anche di una carenza di vitamina D. Almeno secondo uno studio condotto dall’Università del Michigan e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.
La ricerca, durata circa 30 mesi (tra il 2006 e il 2009), è stata effettuata a Bogotà, in Colombia, su un campione di 479 bambini tra i 5 e i 12 anni.
Il team scientifico dell’Università del Michigan, affiancato da colleghi dell’Universitad Nacional de Colombia, ha prelevato e analizzato campioni di sangue a inizio ricerca, individuando così situazioni di deficit di vitamina D nel 10% dei soggetti monitorati e livelli insufficienti di vitamina D nel sangue in un altro 46%. Inoltre, i ricercatori hanno fatto ricorso ad altri indicatori biometrici e antropometrici della quantità di grasso corporeo come l’indice di massa corporea, la misurazione della circonferenza della vita e il rapporto subscapolare tra pelle e tricipite.
“Nella fase iniziale della ricerca abbiamo constatato che i bambini con i livelli di vitamina D nel sangue più bassi tendevano ad aumentare di peso più velocemente dei coetanei con livelli più elevati”, ha dichiarato uno degli autori dello studio, Eduardo Villamor . “In più, a situazioni di carenza di vitamina D corrispondevano sia l’accumulo più vistoso di grasso addominale sia - esclusivamente nei soggetti di sesso femminile - problemi di crescita in altezza”.
“I dati che abbiamo raccolto suggeriscono che una situazione di carenza di vitamine del gruppo D può esporre i bambini al rischio di diventare obesi”, ha concluso Diane Gilbert-Diamond, anch’essa tra gli autori della ricerca. “Si tratta di una informazione significativa, considerato che la carenza di vitamina D è diffusa a livello planetario e che l’incidenza dell’obesità infantile sta crescendo ovunque a tassi preoccupanti”. 

17 gennaio 2011
© Riproduzione riservata

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