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Morbillo. Allarme Oms: “Italia e Romania a rischio epidemia”. Da noi già 1.010 casi 


L'allarme viene dall'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità. E' necessario aumentare l'immunità della popolazione e la fiducia nei vaccini per evitare nuovi focolai che potrebbero vanificare anche l'azione degli Stati che hanno sconfitto la malattia. Il target da raggiungere è la copertura vaccinale del 95% con 2 dosi di vaccino. Gli ultimi dati diffusi da Ministero e Iss indicano 1.010 casi in Italia dal 1 gennaio al 26 marzo di quest'anno.

29 MAR - Romania e Italia sono a rischio epidemia di morbillo. L’allarme arriva dall’Oms che identifica nei due stati i maggiori focolai attuali della patologia.
La Romania ha riportato oltre 3.400 casi e 17 morti dal gennaio 2016 a marzo 2017. La maggior parte dei casi si concentra nelle aree in cui la copertura vaccinale è particolarmente bassa.
 
L'Italia ha registrato un forte aumento dei casi nelle prime settimane del 2017: con 238 casi segnalati finora a gennaio e almeno altrettanti a febbraio, il numero totale dei casi segnalati nell 2016 (circa 850) è stato già superato come evidenziano gli ultimi dati del Ministerro e dell'Iss che segnalano 1.010 casi dal 1 gennaio al 26 marzo 2017.
 
Secondo l’Oms per eliminare il morbillo serve una copertura vaccinale di almeno il 95%, ma nella Regione europea dell’Oms si è scesi ben al di sotto e a gennaio 2017 sono stati segnalati oltre 500 casi di morbillo. La malattia in questo modo continua a diffondersi, con la possibilità di causare epidemie. E questo anche se due terzi dei 53 paesi della regione hanno bloccato la trasmissione endemica che resta tale però in altri 14 paesi.
 
“Con il progresso costante fatto negli ultimi anni verso l'eliminazione della malattia, è preoccupante che in due anni si stia assistendo a una sua ripresa”, afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l'Europa dell’Oms.
 
A gennaio 2017 sono stati segnalati 559 casi di morbillo nella regione. Di questi, 474 casi sono stati segnalati in 7 dei 14 paesi endemici (Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Svizzera e Ucraina). Le informazioni preliminari per febbraio indicano che il numero di nuove infezioni è nettamente in aumento. In tutti questi paesi l’Oms stima che la copertura nazionale di immunizzazione con la seconda dose di vaccino sia inferiore alla soglia del 95 per cento.
 
“Esorto tutti i paesi endemici ad adottare misure urgenti per fermare la trasmissione del morbillo e tutti i paesi che hanno già raggiunto questo traguardo a mantenere alta la guardia e sostenere la copertura dell’immunizzazione. Insieme dobbiamo fare in modo che i progressi raggiunti finora non vadano perduti”, ha aggiunto Jakab.
 
Secondo l’Oms le autorità nazionali dovrebbero massimizzare i loro sforzi per raggiungere e/o mantenere una copertura di almeno il 95% con 2 dosi di vaccino per prevenire la circolazione in caso di importazione del virus dai Paesi dove questo è ancora endemico.
 
L'Ufficio Regionale per l'Europa sta lavorando a stretto contatto con le autorità sanitarie nazionali dei Paesi a rischio per pianificare e attuare misure di risposta adeguate che includono migliore sorveglianza e l'identificazione e immunizzazione delle persone a rischio elevato di infezione, di quelle particolarmente sensibili che possono venire a contatto con soggetti infetti e per coinvolgere le comunità e incoraggiare la vaccinazione.
 
Adottando il piano d'azione europeo sul vaccino 2015-2020 per eliminare il morbillo e la rosolia si sono avuti progressi confermati a fine 2016:
- 37 dei 53 paesi hanno interrotto la trasmissione endemica del morbillo;
- di questi, 24 hanno mantenuto l’immunità ininterrottamente per più di 36 mesi e quindi hanno eliminato la malattia;
- 14 paesi rimangono endemici;
- 2 paesi non hanno presentato gli aggiornamenti di stato annuali.
 
Gli esperti e i tecnici, sottolinea l’Oms,  collaborano strettamente con i paesi europei, fornendo un supporto completo per rafforzare i programmi di vaccinazione, aumentare l'immunità della popolazione e la fiducia nei vaccini, sviluppare le capacità di sorveglianza delle malattie, e rispondere alle epidemie per raggiungere l’obiettivo della eliminazione del morbillo.

29 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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