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L'incubo diventa realtà. Creato in laboratorio il "supervirus influenzale". Farebbe milioni di morti


Si tratta di un virus ottenuto da una modifica del ceppo influenzale H5N1, ovvero quello dell’influenza aviaria. Ma la scienza si interroga sui rischi della pubblicazione dei risultati: "Potrebbe essere usato per scopi terroristici".

29 NOV - Un articolo scientifico che non è ancora neanche stato pubblicato sta già facendo discutere scienziati da tutto il mondo. Si tratta di uno studio di un gruppo di ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam che hanno prodotto una variante estremamente contagiosa del virus dell'influenza aviaria H5N1. Questo sarebbe in grado di trasmettersi facilmente a milioni di persone, scatenando una pandemia. Secondo molti scienziati, quelli che hanno sollevato una furiosa opposizione alla pubblicazione, lo studio non avrebbe mai dovuto essere fatto.
Come si può immaginare, le preoccupazioni sorgono quando si pensa a quali danni potrebbe provocare un tale virus se fosse accidentalmente (o volutamente, nel caso di ipotetici attacchi terroristici) diffuso nel mondo.

I ricercatori sono infatti riusciti a modificare una versione dell’influenza aviaria H5N1. Tramite 5 diverse operazioni di ingegneria genetica l’hanno trasformato in un virus capace di diffondersi ad una velocità incredibile. La capacità di contagio è stata dimostrata in esperimenti condotti sui furetti, che hanno un sistema respiratorio molto simile a quello dell'uomo.
Con le 5 modificazioni, il ceppo H5N1 – che è poco contagioso, tanto che fino ad oggi ha ucciso solo 500 persone – può dunque essere trasformato in un agente patogeno molto pericoloso. Il virus infatti, seppur poco contagioso può essere altamente patogeno, tanto da uccidere più del 50% dei contagiati. Per capire la portata del rischio basta pensare che la nota influenza spagnola – una delle più contagiose mai viste, che nel 1918 uccise dai 40 ai 50 milioni di persone nel mondo – era letale solo per il 2% dei pazienti infettati.
Ecco perché gli stessi ricercatori avvertono che qualora finisse in mani sbagliate il ceppo modificato avrebbe tutte le potenzialità per diventare una vera arma biologica. Ed ecco dunque anche il perché dei dubbi posti alla pubblicazione dello studio, che comunque non sarebbe l’unico a trattare l’argomento, visto che anche alcuni ricercatori dell’Università del Winsconsin e dell’Università di Tokyo hanno dichiarato di aver studiato lo stesso ceppo modificato.

Uno degli scienziati più agguerriti contro la pubblicazione dei due studi è il direttore del Centro per la Biosicurezza dell’Università di Pittsburgh, Thomas Inglesby. “È già terribile l’idea di modificare un virus letale in un virus letale altamente contagioso”, ha detto secco l’esperto di bioterrorismo. “Ma pubblicare la ricerca che spiega come si fa a fare questa cosa, cosicché qualunque pazzo possa riprodurla, è un’idea forse ancora peggiore”.
Per via dei dubbi sollevati dalla comunità accademica entrambi gli studi sono stati inviati alla U.S. National Science Advisory Board for Biosecurity (NSABB), organo statunitense che lavora proprio per prevenire che la ricerca biotecnologica possa essere usata per aiutare terroristi. La commissione ha fatto sapere che presto rilascerà una dichiarazione ufficiale, ma uno dei componenti Paul Keim, genetista molecolare, ha già fatto sapere che l’agente patogeno è uno dei più spaventosi mai visti. “Ho lavorato per scongiurare il pericolo dell’antrace per anni, in quel caso abbiamo avuto molta paura che il composto potesse essere usato a scopo terroritstico – ha spiegato l’esperto – ma se lo metto a confronto col ceppo di H5N1 appena sviluppato, credo che tutta la faccenda antrace si ridimensioni. Rispetto a questo l’antrace non è per nulla spaventoso”.
 
Laura Berardi

29 novembre 2011
© Riproduzione riservata

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