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Sma. Denuncia di Altroconsumo: “Spinraza ha un prezzo iniquo. Indaghi l’Antitrust”


Altroconsumo in Italia e Test-Achats in Belgio denunciano un caso di speculazione sui prezzi dei farmaci. Segnalato alle autorità Antitrust il caso di Spinraza, farmaco per il trattamento della SMA (atrofia muscolare spinale), malattia rara altrimenti incurabile. In soli due anni, come risulta dall’inchiesta delle due Organizzazioni di consumatori, per ogni dollaro investito Biogen ne ha già ricavati 4. E l’esclusiva di mercato dura fino al 2029.

24 LUG - Un farmaco innovativo per una malattia rara grave che colpisce soprattutto i bambini: questo è Spinraza per la SMA (atrofia muscolare spinale), unica opzione terapeutica disponibile per pazienti che altrimenti rimarrebbero senza alcuna cura.
 
Spinraza arriva sul mercato (prima negli USA, poi in Europa e nel resto del mondo) grazie alla collaborazione tra Biogen e Ionis (che ne ha effettivamente portato avanti la sperimentazione clinica). Tra brevetti e protezioni, l’esclusiva di mercato di Biogen sul farmaco scade a metà del 2029, ma già nel primo anno di commercializzazione (2017) l’azienda farmaceutica ha recuperato più di quanto investito.
 
Grazie ad un’analisi comparativa dei bilanci delle due società, Altroconsumo e Test-Achats sono riuscite a quantificare una differenza tra costi di sviluppo e ricavi di quasi due miliardi: in soli due anni le vendite di Spinraza fruttano 2,61 miliardi di dollari, a fronte di un investimento di 648 milioni. Ogni dollaro investito ha già reso quattro volte tanto.
 
In Italia, il prezzo “ex-factory”, ossia la base da cui parte la contrattazione con il Ssn per arrivare al prezzo finale effettivo, è stato fissato a 70.000 euro più Iva a fiala. Il prezzo finale è coperto da riservatezza, ma sulla base di informazioni raccolte da più fonti, Altroconsumo può affermare che, per ogni paziente cui viene somministrato Spinraza, il SSN spende all’anno tra i 210.000 e i 280.000 euro Iva esclusa (a seconda delle dosi necessarie).
 
Sono queste le cifre che hanno convinto Altroconsumo e Test-Achats a denunciare Biogen all’Antitrust per presunto abuso di posizione dominante, "perché tra costi effettivamente sostenuti per portare Spinraza sul mercato e prezzo corrisposto dal Ssn, c’è una sproporzione talmente eccessiva da risultare iniqua".
 
“Quello che denunciamo, dopo le condanne confermate dal Consiglio di Stato a Roche e Novartis – dichiara Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne Altroconsumo - è l’ennesimo esempio di quanto il livello dei prezzi nel farmaceutico sia diventato insostenibile e non più giustificabile semplicemente con il tema della tutela degli investimenti in ricerca e innovazione dell’industria farmaceutica. Se è giusto e fondamentale riconoscere alle aziende il rischio incorso in una ricerca spesso infruttuosa, è vero anche che questo non può giustificare la corsa al prezzo più alto possibile, che il settore farmaceutico sembra aver intrapreso da anni a questa parte”.
 
"I prezzi dei farmaci innovativi sono sempre più sganciati da riferimenti reali – i costi di sviluppo e produzione e il giusto profitto che garantisce l’innovazione futura - vengono tarati dall’industria del farmaco con l’obiettivo di sfruttare al massimo le diverse possibilità di spesa dei sistemi sanitari, diventando insostenibili. Denunciare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato potenziali situazioni di abuso di posizione dominante, dimostrando l’iniquità del prezzo praticato, è lo scopo di un progetto che Altroconsumo e Test-Achats stanno portando avanti con il supporto di Open Society Foundations", si spiega in una nota.
 
“Un prezzo più giusto per i farmaci innovativi deve essere possibile. Altroconsumo da sempre si batte per il diritto alla salute dei pazienti e per la sostenibilità delle cure, come fatto per i casi Avastin-Lucentis e Aspen Pharma, diventati mattoni fondamentali della materia Antitrust in ambito farmaceutico”, conclude Ivo Tarantino.

24 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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