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Idrossoclorochina. Icardi (Regioni): “Chiarezza sul suo uso. Chiediamo un confronto con Aifa”


L’assessore alla sanità e coordinatore della Commissione Salute chiede un confronto con l’Agenzia del farmaco dopo che l’Oms ha riattivato gli studi sul farmaco su cui Aifa aveva sospeso la somministrazione al di fuori delle sperimentazioni. “Se non va bene l’idrossiclorochina ci dicano cosa si può utilizzare in alternativa, altrimenti viene meno il perno su cui ruota gran parte della strategia di cura domiciliare dei pazienti covid e si rischia di tornare ad affollare gli ospedali mettendone in crisi l’operatività”.

06 GIU - “Non si tratta di iscriversi al partito del Plaquenil, però credo sia importante rilevare come i protocolli di cura a domicilio con l’uso della idrossiclorochina, sperimentati in Piemonte nel trattamento precoce del Covid-19, abbiano dato risultati molto incoraggianti. Dopo il ritiro da parte della rivista scientifica Lancet dello studio che aveva portato alla decisione dell’Oms di bloccare le sperimentazioni con l’idrossiclorochina, sarebbe opportuno al più presto un confronto con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per fare chiarezza”. È quanto scrive su facebook l’assessore alla sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, Luigi Icardi.
 
“Se non va bene l’idrossiclorochina – precisa Icardi -, ci dicano cosa si può utilizzare in alternativa, altrimenti viene meno il perno su cui ruota gran parte della strategia di cura domiciliare dei pazienti covid e si rischia di tornare ad affollare gli ospedali mettendone in crisi l’operatività. Come coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ho condiviso con i colleghi assessori delle altre Regioni il modello di presa in carico precoce dei pazienti affetti da sospetta infezione Covid-19 sperimentato nell’Asl di Alessandria, facendomi promotore, a nome della stessa Commissione nazionale, di una richiesta di audizione all’Aifa per chiedere l’attivazione della procedura per consentire l’erogazione di un farmaco a carico del Servizio sanitario nazionale per la somministrazione domiciliare di idrossiclorochina”.
 
“Dal 18 marzo al 30 aprile – sottolinea - , il Distretto Acqui Ovada dell’Asl di Alessandria ha preso in carico e seguito a casa, precocemente, 340 pazienti, con una drastica riduzione dei ricoveri, in controtendenza con i dati della stessa provincia, tra le più colpite del Piemonte.
Su 340 pazienti, infatti, si sono avuti 22 ricoveri e 9 decessi, numeri dolorosi, ma nettamente inferiori agli attesi in base ai dati epidemiologici. Il messaggio emerso dal progetto coordinato dai dottori Paola Varese e Claudio Sasso denominato “Covi a casa” è forte e chiaro: più precocemente si avviano le cure, maggiori sono le probabilità di guarigione. E’ il territorio il vero campo di battaglia contro il virus”.
 
 

06 giugno 2020
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