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Salute. E' il valore più importante per l'80% degli italiani, ma il 36% non fa prevenzione


E' quanto emerso da un'indagine dell’Osservatorio Salute AstraZeneca che ha incoronato la Salute come la regina tra i valori fondamentali nella vita: il suo peso è cresciuto negli ultimi 2 anni (+19%), mentre è calata l’importanza riconosciuta a Lavoro (-8%) e Vita di Coppia (-7%). La poca attenzione alla prevenzione è probabilmente collegata alla crisi economica.

20 FEB - Negli ultimi 2 anni, nel pieno della crisi economica e sociale, gli italiani si sono aggrappati alla Salute, che è oggi considerata insieme alla Famiglia il valore più importante nella vita dall’80% della popolazione, in netta crescita rispetto al 61% del 2011. È quanto emerge dai nuovi dati dell’Osservatorio Salute AstraZeneca, che confermano il vecchio adagio “la salute prima di tutto” e svelano come al secondo posto - in questa speciale scala dei valori tricolore - si piazzi l’inedito tandem Lavoro-Vita di Coppia. I due valori, indicati entrambi da 1 italiano su 4 (25%), hanno però fatto registrare un calo di considerazione negli ultimi 2 anni, rispettivamente dell’8% per il Lavoro e del 7% per Vita di Coppia. Al contrario, ha scalato molte posizioni nelle priorità nazionali il Denaro, il cui peso nella vita degli italiani è quasi raddoppiato (è passato dal 13 al 24%), sorpassando così l’Amicizia (23%) e la Religione (14%). Trend positivo anche per la Solidarietà (8% vs 5% del 2011), considerata oggi più indispensabile di Cultura (stabile al 7%), Tempo Libero (4% vs 7%), Studio (3% vs 5%) e Potere (1% vs 2%).

Il paradosso. “Toglietemi tutto, ma non la salute”, sembrano pensare gli italiani. Eppure più di 1 connazionale su 3 (il 36%) dichiara di non prestare alcuna attenzione alla prevenzione delle malattie, con una crescita dei “trascurati” del 12% solo nell’ultimo anno. Un trend che è probabilmente collegato alla crisi economica e che comporta anche una riduzione del 10% nelle analisi e negli esami di controllo periodici (scesi al 67% rispetto al 77% del 2012). Inoltre, il 16% degli italiani ammette di non seguire una dieta equilibrata e il 13% rinuncia a uno stile di vita sano.

Italia insoddisfatta. Un quarto della popolazione non è contento della propria situazione economica (il 23%) e l’insoddisfazione è aumentata considerevolmente negli ultimi 2 anni (+ 5%). Tra i problemi più sentiti dagli italiani spunta anche la mancanza di tempo, segnalata dal 21% del campione. Diminuiscono poi i connazionali appagati dal proprio lavoro (passati dal 45% al 39%), mentre per il momento reggono i rapporti famigliari (molto positivi per il 69%), amicali (62%) e sentimentali (58%).
In generale, negli ultimi 2 anni sono raddoppiati i pessimisti. Oggi infatti quasi 1 italiano su 3 è sfiduciato (il 27% contro il 14% del 2011) e ben il 14% crede che la situazione sia destinata a peggiorare ulteriormente nei prossimi 3 mesi. Resiste, però, uno zoccolo duro di “inguaribili ottimisti”: il 14% (era il 30% un anno fa) ritiene che la situazione non possa peggiorare ulteriormente ed è dunque destinata a migliorare. I più ottimisti sono uomini (70% contro 66% delle donne) e meridionali (71% vivono al Sud contro 68% al Nord e 61% al Centro), soprattutto giovani (nell’81% dei casi hanno meno di 34 anni) e in prevalenza laureati (88%).

Lo stress. Anche quando lo stress è alle stelle, il 40% della popolazione non riesce a concedersi una pausa e il numero degli italiani che debbono rinunciare a questo “lusso” è cresciuto del 12% nell’ultimo anno (28% nel 2012). Che cosa fare, dunque, per contrastare tensione e nervosismo quando diventano insopportabili? Solo il 29% cerca un conforto medico, mentre 1 su 2 si affida ad amici o famigliari e ben 1 italiano su 3 cerca conforto nella fede, nelle preghiere e nelle pratiche religiose in generale.

“È estremamente interessante osservare come i cittadini italiani attribuiscano sempre più valore alla salute - ha dichiarato Gilberto Riggi, Direttore medico di AstraZeneca Italia -. È un dato che fa riflettere e che deve spingere ancor di più ogni operatore del Sistema Salute a impegnarsi al massimo nella promozione della ricerca e del progresso scientifico per migliorare la qualità di vita delle persone e facilitare la soddisfazione di questo grande bisogno di salute che emerge nella popolazione”.

20 febbraio 2014
© Riproduzione riservata


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