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L’emergenza ‘caldo’ non è certamente imprevedibile

di Domenico Della Porta

Il rischio da temperature elevate, soprattutto quando va a configurare la cd. "ondata di calore”, è un’emergenza estiva certamente non imprevedibile, perché ormai si ripete ciclicamente ogni estate. Una nuova pubblicazione Inail sul tema sarà sicuramente di aiuto in questo particolare periodo, soprattutto nel delicato settore lavorativo delle costruzioni

20 LUG - Il rischio da temperature elevate, soprattutto quando va a configurare la cd. "ondata di calore”, è un’emergenza estiva certamente non imprevedibile, perché ormai si ripete ciclicamente ogni estate. Con la recentissima pubblicazione dell’INAIL (luglio 2018) “La valutazione del microclima. L’esposizione al caldo e al freddo: Quando è un fattore di discomfort: Quando è un fattore di rischio per la salute” realizzato dalla Direzione Regionale INAIL della Campania e curato da Michele del Gaudio e Daniela Freda, sarà sicuramente di aiuto in questo particolare periodo, soprattutto nel delicato settore lavorativo delle costruzioni.
 
 “Con questo lavoro - ha detto Daniele Leone, direttore regionale Inail Campania - intendiamo richiamare l’attenzione sugli ambienti di lavoro in cui il ciclo produttivo richiede condizioni ambientali estreme con temperature particolarmente elevate o estremamente basse è addirittura necessario proteggere la salute dei lavoratori modificando, quando è possibile, il ciclo produttivo o realizzando adeguati sistemi di protezione collettiva e individuale. Una particolare attenzione, ha aggiunto, deve essere rivolta ai luoghi di lavoro all’aperto in cui, durante la stagione estiva o durante l’inverno, i lavoratori possono essere esposti a condizioni climatiche estreme. I settori dell’agricoltura e dell’edilizia, caratterizzati dalla maggiore frequenza di infortuni e malattie professionali, sono particolarmente esposti a queste problematiche anche perché in questi settori è maggiormente diffusa la manodopera irregolare”.  
 
La normativa in vigore (d.lgs 81/08), pur non trattando in maniera specifica tale rischio, prevede comunque degli obblighi a carico delle imprese ed in particolare del datore di lavoro. Innanzitutto occorre tener presente le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico. All’ articolo 28, quando si parla della valutazione dei rischi si sottolinea di non tralasciare quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, compreso il rischio termico. Il DVR redatto a conclusione della valutazione […] deve contenere … a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei DPI, c) il programma delle misure d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure ed i ruoli. Per quanto riguarda il lavoro nel settore edile, vengono indicate alcune generiche misure tra cui quelle di curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute; l’aerazione e temperatura controllando l’adeguatezza per l’organismo umano e tenendo conto dei metodi di lavoro applicati e delle sollecitazioni fisiche imposte ai lavoratori. La temperatura nei locali di lavoro non deve provocare disagi all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.
 
Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto anche della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell'aria concomitanti. Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione. In rapporto agli obblighi sopra riportati, le aziende interessate da questo rischio devono effettuare una specifica valutazione del rischio con identificazione delle misure preventive, protettive e di idonei DPI, soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno con esposizione alle più variabili condizioni macroclimatiche come in particolare l'edilizia.  
 
La normativa di tutela tratta per i cantieri temporanei o mobili, gli obblighi a carico dei coordinatori sia in fase di progettazione che di esecuzione, per quello che riguarda le possibile condizioni meteoclimatiche avverse come è il caso delle ondate di calore. In rapporto agli obblighi sopra riportati, in caso di lavorazioni da svolgere in periodi durante i quali sia genericamente prevedibile la possibilità di ondate di calore (tarda primavera - estate), si dovrà prevedere e valutare la gestione di tale rischio riportando le misure organizzativa nel Piano di Sicurezza ed il Coordinatore della Sicurezza per l’Esecuzione dovrà verificare la applicazione di tali misure da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, la presenza delle stesse misure nel POS (per gli aspetti specifici), provvedendo anche alla sospensione dei lavori per condizioni meteoclimatiche che possano configurare la presenza di un " pericolo grave e imminente" per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Quando questi meccanismi sono inefficienti o insufficienti ad un´adeguata dispersione del calore - vuoi per intensità dell´esposizione vuoi per limitazioni indotte da stati patologici pre-esistenti - si manifestano i danni alla salute prodotti dall´eccesso di calore. In un interessante intervento l’Arpa dell’Emilia Romagna così ha descritto i danni eventuali da calore: diretti, colpo di sole, colpo di calore, collasso da calore, crampi indiretti, aggravamento delle condizioni patologiche pre-esistenti che porta ad un aumento della mortalità generale e per cause specifiche.
 
EFFETTI DIRETTI: Colpo di sole. L´evenienza più grave e fortunatamente più rara, il colpo di sole (insolazione), è causata dal notevole aumento della temperatura corporea per insufficienza dei meccanismi termoregolatori per sovraccarico funzionale delle ghiandole sudoripare. Si manifesta per esposizione prolungata alle radiazioni solari, in modo particolare nelle giornate estive molto calde con calma di vento e radiazione solare intensa. I sintomi sono un improvviso malessere generale, obnubilamento del sensorio, difficoltà nel respiro, mal di testa, nausea e sensazione di vertigine, fino ad una possibile perdita di conoscenza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) fino anche a 40-41ºC, la pressione arteriosa diminuisce repentinamente, la pelle appare secca ed arrossata, perché cessa la sudorazione. Colpo di calore. Il colpo di calore si manifesta con una ampia gradazione di segni e sintomi a seconda della gravità della condizione. I primi segni del danno da calore risultano da una combinazione di debolezza, nausea, vomito, cefalea, brividi, crampi muscolari e andatura instabile. Se il quadro clinico progredisce si manifestano alterazioni della coscienza di vario grado e intensità (stato d´ansia, stato confusionale, declino, sincope, coma), la temperatura corporea sale sopra i 40 ºC ed è seguita da un possibile malfunzionamento degli organi interni che può condurre alla morte. Collasso da calore.  Meno grave è il collasso da calore. È dovuto ad un collasso dei vasi periferici con un insufficiente apporto di sangue al cervello. La sintomatologia insorge durante un´attività fisica in un ambiente eccessivamente caldo, specie in soggetti non acclimatati, con una ridotta efficienza cardiaca (insufficiente compenso in occasione di una diffusa vasodilatazione periferica) a causa di un diminuito volume sanguigno per disidratazione (ispissatio sanguinis). La sintomatologia inizia con sudorazione profusa a tutto il corpo, ansia, facile tendenza alla stanchezza, debolezza muscolare, polso debole, caduta della pressione arteriosa, pelle fredda, umida e molto pallida, specie al viso. Crampi da calore I crampi da calore si manifestano di solito in modo brusco durante o al termine di una intensa attività fisica con elevata temperatura ambientale che provoca una sudorazione profusa con perdita di cloruro sodico e modificazione dell´equilibrio idrico-salino (con riflessi sulla pressione osmotica e sui potenziali elettrici).
 
EFFETTI INDIRETTI L´eccesso di calore conduce a morte in modo indiretto quando pre-esistenti condizioni patologiche impediscono di beneficiare dei meccanismi compensativi della termoregolazione o quando questi, paradossalmente, fanno precipitare una situazione instabile. Gli effetti indiretti sono peraltro di importanza sanitaria nettamente preponderante rispetto a quelli diretti. Mentre infatti gli effetti diretti sono spesso episodi isolati, in occasione di periodi di caldo intenso si verifica un aggravamento nella popolazione delle condizioni patologiche pre-esistenti che comporta frequentemente un notevole aumento della mortalità generale e per cause specifiche. Tra le cause di morte più frequentemente registrate in associazione con episodi di onde di calore descritti in letteratura sono comprese le seguenti: cardiopatia ischemia, accidente vascolare cerebrale, diabete, broncopneumopatia, cause violente, omicidio e suicidio. Nelle stesse occasioni è stato registrato anche un significativo aumento degli accessi al pronto soccorso e alle cure ospedaliere per le stesse cause sopra elencate e per nefropatie, disordini del sistema nervoso centrale, enfisema ed epilessia. Le dimensioni degli effetti in termini quantitativi sono risultate dipendere principalmente dalla durata, dalla intensità e dalla subitaneità della comparsa dell´ondata di calore. Ma, oltre a questi, molti altri fattori sono in grado di modulare la risposta agli eccessi di calore. L´adattamento alle alte temperature è un fattore protettivo.
 
Nelle regioni tropicali, caratterizzate da temperature estive stabilmente elevate e prolungate, gli effetti delle onde di calore si manifestano solo a partire da valori di temperature sensibilmente più elevati di quelli ai quali gli stessi effetti si manifestano nelle regioni temperate. L´assenza di remissione notturna delle alte temperature impedisce una rigenerazione almeno parziale dei meccanismi di termoregolazione dell´organismo umano con conseguente maggiore possibilità di scompenso. Alti valori di umidità relativa associati alle alte temperature rendono inefficace il meccanismo compensativo della sudorazione, ostacolando l´evaporazione del sudore.
 
L´esposizione simultanea agli inquinanti atmosferici urbani e in particolare all´ozono che raggiunge i suoi massimi nel periodo estivo, potenzia gli effetti delle alte temperature. Le condizioni abitative rappresentano un fattore di rischio di primaria importanza per i sottogruppi di popolazione maggiormente suscettibili agli effetti del calore ambientale. Vivere in una situazione urbana o metropolitana espone a maggior rischio che vivere in una situazione rurale per via dell´effetto climatico che genera l´isola di calore urbana: riduzione della ventilazione, maggiore concentrazione di presidi meccanici che generano calore. Tra le condizioni abitative sfavorevoli è da includere il dimorare ai piani alti degli edifici, dove la temperatura dell´aria è più elevata e le difficoltà a spostarsi maggiori per le persone anziane o disabili.
 
Domenico Della Porta
Docente di Medicina del Lavoro
Università Internazionale Telematica Nettuno - Roma

20 luglio 2018
© Riproduzione riservata


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