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Oncologia. In Italia 2,2 milioni di malati. Ma si muore di meno


In 950mila hanno avuto una diagnosi di tumore negli ultimi 5 anni. Ma se ci si ammala sempre di più, si muore però sempre meno. Nel 1990 si contavano 205.000 nuovi casi e 127.100 decessi; nel 2010 i malati erano 265.000 a fronte di 127.000 decessi. I numeri nel IV Rapporto della Favo.

14 MAG - Tutto pronto per la VII edizione della Giornata Nazionale del Malato Oncologico organizzata dalla Federazione italiana delle Associazioni del Volontariato in Oncologia (Favo), le cui celebrazioni avranno inizio martedì 15 maggio con la presentazione del IV Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici (realizzata da FAVO in collaborazione con CENSIS, AIOM, AIRO, SIE, SIPO FIMMG, Federsanità, ANCI, INT Milano, INPS, Direzione Generale Sistema Informativo del Ministero della Salute) e proseguiranno dino al 19 maggio con la consegna, all’Auditorium della Conciliazione, del riconoscimento il Cedro d’oro a Cesare Prandelli.

Slogan di quest’anno: “Niente per noi senza noi” che, come ha spiegato il Presidente di Favo, Francesco De Lorenzo, “è un messaggio dei pazienti e del volontari alla società. Quel motto, guida i diversi contributi e la proposta di ripensamento del concetto di ‘appropriatezza’ riferito ai Livelli Essenziali di Assistenza che dovrebbe basarsi non soltanto sulle indicazioni dell’Amministrazione e degli operatori sanitari ma anche e soprattutto sulle esigenze dei malati”.

Sono 1.055 i pazienti e 713 i caregiver che hanno partecipato all’indagine realizzata da Favo-Censisi per quantificare i costi sociali del cancro sopportati dai pazienti e le loro famiglie, che si aggiungono ai costi in carico ai Servizio sanitario nazionale. “Dal rapporto – spiega la Favo - emerge una grande disparità nell’accesso ai trattamenti farmacologici e antitumorali. Nelle diverse regioni con inaccettabili ritardi nell’erogazione dei farmaci per i malati oncologici”.

La lotta al cancro ha una crescente dimensione sovranazionale, come documentato dalle iniziative e dall’impegno delle Nazioni Unite e dell’Unione europea. Molto importanti sono i risultati dell’Inps che dimostrano come le patologie neoplastiche costituiscano complessivamente il 33% del totale delle domande accolte per patologie invalidanti (tra cui malattie psichiatriche, cardiocircolatorie, apparato locomotore) nel periodo 2002-2011.

“Sono stati inoltre ridotti i tempi per il completamento dell’accertamento sanitario che ora per i malati di cancro è di circa due mesi e mezzo e ancora molto positivo il risultato ottenuto per garantire l’omogeneità ed l’equità valutativa per l’accertamento delle condizioni di disabilità dei malati di cancro”.

Un capitolo importante del rapporto affronta i bisogni medici e psicosociali di centinaia di migliaia di cittadini italiani (765.000 persone) a 10 anni dalla diagnosi nei quali possono evidenziarsi effetti a lungo termine e tardivi che compromettono la vita sociale con influenza sul benessere e sulla qualità della vita.

Sono 950mila i malati che hanno avuto una diagnosi di tumore negli ultimi 5 anni. Sono 2milioni e 200 mila gli italiani che affrontano il cancro. La cattiva notizia è che dal 1970 al 2010 i casi di nuovi malati sono aumentati: erano 118.00 mila nel 1970, mentre nel 2010 sono stati 265.000.
La buona notizia è però che dal tumore si può guarire: questo è quanto emerge dai dati ISS (Istituto Superiore di Sanità), INT (Istituto Nazionale Tumori di Milano) e AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumore). Nel 1990 si contavano 205.000 nuovi malati e 127.100 decessi; nel 2010 ci sono stati 265.000 casi di persone malate a fronte di 127.000 decessi.
 

14 maggio 2012
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