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Obesità infantile. Iss: “Un bambino su 5 è in sovrappeso, 1 su 10 obeso”


I bambini italiani sono poco attivi e mangiano male. I nuovi dati di OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza coordinato dal Centro nazionale per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute recente designato come centro di riferimento Oms su Obesità infantile. Brusaferro: “Un riconoscimento importante per il CNaPPS” INFOGRAFICA OKKIO ALLA SALUTE

10 NOV - Qualche piccolo passo in avanti c’è stato, ma l’Italia continua ad essere, tra i paesi europei, quello con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare: la percentuale di bambini in sovrappeso è del 20,4% (era del 23,2% nel 2008/2009) e di bambini obesi del 9,4% (era 12,0% nel 2008/9), compresi i gravemente obesi che rappresentano il 2,4%.

A scattate la fotografia del peso sulla bilancia dei bambini italiani nel 2019 è OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro nazionale per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute (CNaPPS) dell’Iss che è stato di recente designato come centro di riferimento Oms sull’obesità infantile.

“È un riconoscimento importante – dice il Presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – poiché per l’Istituto è centrale l’impegno della promozione di stili di vita salutari soprattutto nelle fasce di popolazione giovanili poiché da loro dipende la qualità della vita, il benessere e quindi la sostenibilità dei sistemi sanitari futuri”.
 
Secondo l’indagine dell’Iss, che ha coinvolto, come negli anni precedenti, più di 50mila bambini e altrettante famiglie, i genitori hanno riportato che quasi un bambino su due non fa una colazione adeguata al mattino, uno su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati meno di una volta a settimana dal 38% dei bambini e quasi la metà dei bambini mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana. Anche su l’attività fisica sarebbe necessario maggiore impegno: un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare. Rispetto alle ore di sonno quasi il 15% dorme meno di 9 ore per notte.

Ma è il percepito delle mamme che colpisce: il 59,1% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata; il 40,3% dei bambini in sovrappeso o obesi è percepito dalla madre come sotto-normo peso. E tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva.
 
“Questi dati mostrano alcuni miglioramenti, con un’ulteriore riduzione dell’eccesso ponderale nei bambini del nostro Paese, ma ci ribadiscono che bisogna insistere con le strategie di prevenzione e promozione dei corretti stili di vita – dice Angela Spinelli, direttrice del Centro nazione per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute dell’Iss – anche in questo attuale contesto pandemico e in possibili condizioni di lockdown. Costretti a stare in casa possiamo cogliere l’occasione per trasformare questa situazione in una nuova opportunità di salute, modificando in meglio le nostre abitudini alimentari e praticando del movimento anche in ambienti confinati”.
 
A livello regionale la Campania guida la classifica dei bambini in sovrappeso o obesi tallonata dalla Calabria (più del 40%). Ma anche in Puglia e Sicilia, Basilicata, Abbruzzo Molise e Lazio non va meglio: sovrappeso e obesità colpiscono più del 30% della popolazione infantile. Solo Bolzano e la valle d’Aosta sono al di sotto della media nazionale.
 

10 novembre 2020
© Riproduzione riservata


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