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Per una sanità inclusiva e di prossimità, la riorganizzazione e il potenziamento del territorio

di Enrico Desideri

Questa netta scelta sarà al centro di un’importante sessione del Forum Risk Management, tutta orientata a condividere e rilanciare un approccio basato sulla prevenzione, sulla sanità d’iniziativa, sulla personalizzazione della cura fra Ospedale e Territorio e sulla multi-professionalità/multidisciplinarietà del percorso.

23 NOV - L’emergenza COVID ha reso non più rinviabile un robusto rinnovamento dell’offerta di assistenza in ambito territoriale, per accogliere ed accompagnare le persone, specie se affette da malattie croniche, lungo il loro percorso assistenziale, superando il vecchio modello centrato sull’attesa e solo sull’ospedale.
 
Questa netta scelta sarà al centro di un’importante sessione il 16 dicembre del Forum Risk Management, tutta orientata a condividere e rilanciare un approccio basato sulla prevenzione, sulla sanità d’iniziativa, sulla personalizzazione della cura fra Ospedale e Territorio e sulla multi-professionalità/multidisciplinarietà del percorso.
 
Verrà sottolineata, infatti, la necessità di integrare le professionalità mediche con quelle non meno rilevanti, per la tutela dei malati, infermieristiche e quelle appartenenti all’ambito sociale, quest’ultime spesso dimenticate nonostante l’evidenza della loro insostituibilità, frutto di un costruttivo rapporto con gli Enti Locali.
 
Verranno presentate le esperienze internazionali e nazionali, mettendo in risalto i risultati che queste “best practice” hanno prodotto, quali una netta riduzione sia delle disuguaglianze d’accesso, sia dell’ospedalizzazione, nonché la riduzione dell’afflusso al PS e del consumo di esami ripetuti, specie di diagnostica strumentale (TAC, RMN…).
 
Un dato emerge e sorprende: i costi complessivi (finali) sono minori ove si è assicurata una sanità uguale per tutti!
 
Un altro aspetto che verrà esaminato è l’aiuto determinante (oggi a causa della pandemia molto sottolineato) che viene dalla innovazione tecnologica, elemento facilitante il raccordo, ad es. con il domicilio, e fra i professionisti che operano in Ospedale con quelli del Territorio (teleconsulto).
 
Verrà, infine, sottolineata l’importanza delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, delle Case della Comunità (le sedi comuni ove svolgere sul territorio, con i TEAM multi-professionali, le attività più complesse, come la diagnostica di primo livello) e la strategicità delle Cure intermedie per prevenire o abbreviare l’ospedalizzazione.
 
Un elemento che verrà rimarcato è il nuovo ruolo del Distretto, “funzionalmente forte” e sede della governance partecipata, grazie al coinvolgimento dei professionisti della prevenzione, della salute mentale, delle dipendenze, dei consultori, ma anche – e ne va sottolineata l’importanza- della rete civica, del volontariato e, ovviamente, dei comuni e della scuola.
 
Enrico Desideri
Presidente della Fondazione per l'Innovazione e la Sicurezza in Sanità

23 novembre 2020
© Riproduzione riservata


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