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La ISO 9001:2015, un modello per contrastare in modo efficace l’impatto della pandemia Covid

di Tiziana Frittelli

L’approccio “risk based” caratterizzante la versione 2015 della norma ISO 9001, ha favorito negli ultimi anni l’emersione di una cultura del rischio avviata con percorsi formativi specifici e con l’individuazione di risk owner a presidio dei processi a più alto rischio per una struttura sanitaria: rischio clinico ma cnhe quello correlato a infezioni ospedaliere, sicurezza dei lavoratori, approvvigionamenti di beni e servizi, operations management, corruzione, ecc. L'esperienza del Ptv di Roma

17 FEB - L’attuale contesto pandemico ha costretto le organizzazioni del S.S.N. a riesaminare le proprie logiche di funzionamento per soddisfare al meglio una domanda di salute straordinaria e imprevista.
 
La Fondazione PTV, “teaching hospital” e struttura sanitaria con aree di alta specializzazione, è riuscita a sfruttare al meglio la logica e l’approccio indotto dal proprio sistema di gestione per la qualità certificato secondo lo standard ISO 9001:2015 per dare forza e supportare percorsi “euristici” che inevitabilmente tutte le organizzazioni sanitarie si sono adattate ad applicare ai propri processi di diagnosi e cura dei pazienti colpiti dal virus con gli standard qualità consolidati ed applicati sia nell’area dei servizi clinico-assistenziali – i dipartimenti di diagnosi e cura- che di supporto tecnico-amministrativo.
 
L’approccio “risk based” caratterizzante la versione 2015 della norma ISO 9001, ha favorito negli ultimi anni l’emersione di una cultura del rischio avviata con percorsi formativi specifici e con l’individuazione di risk owner a presidio dei processi a più alto rischio per una struttura sanitaria: rischio clinico, rischi correlati alle infezioni ospedaliere, rischi correlati alla sicurezza dei lavoratori, rischi correlati agli approvvigionamenti di beni e servizi, rischi correlati all’operations management, rischio correlati alla corruzione, per citarne alcuni.
 
Questo approccio ha permesso di identificare, valutare e condividere sia a livello direzionale che operativo i rischi più significativi, favorire una maggiore integrazione ed interazione tra area sanitaria ed area tecnico-amministrativa nella gestione dei percorsi di miglioramento continuo e focalizzare gli sforzi per attivare protocolli di controllo atti a presidiare le aree a più alto rischio e capaci di reagire in modo efficace ed efficiente ad eventi anche imprevedibili e ad altissimo impatto come lo è stata la pandemia da Covid 19.
 
Lo scorso 21 gennaio 2021 la Fondazione PTV, con il supporto della società di consulenza NOMOS, ha chiuso il processo di audit di sorveglianza da parte dell’ente di certificazione incaricato di sorvegliare la conformità del modello organizzativo dell’intera organizzazione rispetto agli standard ISO 9001:2015 il cui esito ha evidenziato le più che soddisfacenti capacità di gestione sia dell’area clinico-assistenziale che delle attività tecnico-amministrative di supporto ai processi assistenziali. Questo nonostante le difficoltà in gran parte indotte da elementi esogeni e quindi non controllabili dall’organizzazione (impossibilità di programmare l’afflusso di pazienti colpiti dal virus, carenza sul mercato di ventilatori polmonari e dispostivi di protezione individuale, poca chiarezza rispetto alle più efficaci terapie farmacologiche atte a contrastare il virus).
 
Gli auditor dell’ente hanno rilevato alcune opportunità di miglioramento e formulato un giudizio positivo rispetto a come, nonostante l’anno pandemico, l’organizzazione sia riuscita a ridurre al minimo l’impatto della pandemia e a mantenere condizioni lavorative idonee e percorsi di gestione dei pazienti Covid 19 sicuri, efficaci ed efficienti.
 
Il percorso di certificazione ISO 9001 ha significato per la Fondazione PTV ripensare il proprio modello organizzativo, il proprio modo di lavorare, ha indotto ad orientare i comportamenti organizzativi del personale verso logiche di miglioramento continuo che concentrano gli sforzi di tutti verso la massima capacità di creazione di valore possibile per tutte le parti interessate (pazienti, operatori sanitari, fornitori, Regione ed istituzioni locali e nazionali) con l’obiettivo di soddisfare al meglio le aspettative e i bisogni anche inespressi che caratterizzano la complessità dei processi di cura della persona.
 
La tutela della salute pubblica è oggi più che mai una priorità per garantire la continuità della vita socio-economica di una nazione e disporre di organizzazioni sanitarie in grado di governare i propri processi con approccio sistemico ed adattivo rappresenta sicuramente uno dei tasselli fondamentali che qualsiasi “sistema paese” deve garantire ai propri cittadini-utenti per vedere soddisfatti i propri bisogni di salute.
 
La Fondazione PTV ha deciso di intraprendere e mantenere un modello organizzativo basato su principi e standard riconosciuti a livello internazionale per supportare il percorso di miglioramento continuo e la propria capacità di reagire ad eventi imprevisti: la ISO 9001. Sicuramente si sono manifestati momenti difficili ma oggi la Fondazione esce ancora più fortificata da un test che, se vogliamo, ha stressato l’organizzazione ma ha anche permesso che emergessero con vigore i valori e la resilienza del proprio personale fondanti sull’avere fede che trovare il giusto equilibrio dell’operare secondo standard, protocolli, linee guida con l’approccio PDCA (Plan-Do-Check-Act) anch’esso alla base della ISO 9001 rappresenta l’elemento discriminante di organizzazioni che vogliono puntare all’eccellenza.
 
Tiziana Frittelli
Commissario straordinario Policlinico Tor Vergata

17 febbraio 2021
© Riproduzione riservata


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