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Riniti. Le malattie del naso colpiscono 1 italiano su 2


Per informare e sensibilizzare i cittadini e la comunità scientifica su una patologia ancora troppo sottostimata, l’Accademia nazionale di citologia nasale (Aicna) promuoverà l’8 novembre la giornata nazionale ‘Il mio naso ribelle’. Test gratuiti in 50 centri rinologici d’Italia.

23 OTT - Le malattie nasali colpiscono in Italia un individuo su due, circa il 55% della popolazione. Curarle è possibile ma solo dopo un’attenta diagnosi. “La citologia nasale è l’unica pratica medica, semplice e non cara, capace di farla”, sostiene l’Accademia nazionale di citologia nasale (Aicna) che per informare tutti i cittadini sull’esistenza di questo nuovo strumento diagnostico e sensibilizzare la comunità scientifica a riconoscere una patologia ancora oggi troppo sottostimata promuoverà, l’8 novembre, con il supporto non condizionante dell’azienda farmaceutica MSD Italia, una giornata nazionale su ‘Il mio naso ribelle’. In occasione di questa iniziativa i cittadini con disturbi nasali, interessati ad effettuare gratuitamente il test per diagnosticare alcune forme di rinite vasomotoria, potranno rivolgersi in uno dei 50 centri rinologici presenti in Italia.

Per ottenere ulteriori informazioni è possibile chiamare il numero verde 800858404 o andare sul sito www.aicna.it.

“Le riniti cellulari, quali infiammazioni croniche della mucosa nasale, prendono il nome dalle cellule presenti nel naso”, spiega il presidente dell’Aicna, Matteo Gelardi. “Possono essere Nares (rinite non allergica eosinofila), Narma (rinite non allergica mastocitaria), oppure Naresma (rinite non allergica eosinofila e mastocitaria). “Si tratta di cellule buone che sono nel sangue, ma se raggiungono la cavità nasale sono responsabili della sintomatologia del naso ribelle. Il vero problema- ha precisato Gelardi- è che queste patologie, in particolar modo quelle non allergiche, disturbano il sonno e la qualità di vita soprattutto dei giovanissimi, basti pensare solo che più di 1 bambino su 10 (13%) nasce con una rinite non allergica su base  "cellulare" (NARES, NARESMA ecc)”.

Le malattie nasali, inoltre, prendono forma nell’infanzia. “Esiste un questionario, il Rinasma, che misura appunto la qualità della vita dei pazienti rinitici e asmatici, e si può notare- sottolinea Massimo Landi, pediatra di famiglia di Torino-  come tanti bambini con problemi rinitici vanno male a scuola perché questa è una patologia invalidante che li porta a starnutire continuamente. In effetti, coloro che ne soffrono non respirano, non dormono, non riescono a fare sport e non lavorano bene”.

Il paziente con naso ribelle è un soggetto che presenta appunto “un naso iperattivo, che sintomatologicamente comporta starnuti, muco, ostruzione nasale e prurito. La persona che vive queste problematiche- aggiunge Gelardi - ha gli stessi sintomi delle riniti allergiche, e nella ricerca della giusta cura si ritrova a sua volta travolto in una spirale fatta di visite mediche alla ricerca di allergie che non ha. In genere chi soffre di rinite cellulare finisce poi per sconfortarsi, non curarsi e sviluppare rinosinusite, asma o ancora peggio polipi nasali”.

Le riniti vasomotorie “rappresentano il 70% di tutte le riniti- sottolinea l’allergologo Cristiano Caruso, medico specialista presso il ‘Complesso Integrato Columbus’ di Roma - e adesso con la citologia nasale gli allergologi potranno fare diagnosi e definire le diverse tipologie di riniti”. L’allergologo potrà quindi seguire l'andamento della malattia e dare farmaci ad hoc”.

La terapia per le riniti vasomotorie sarebbe simile a quella proposta per il trattamento della rinite allergica, perché “qualunque farmaco a base di antistaminici e cortisonici locali, che possa inibire il passaggio di queste cellule  nel naso, andrebbe bene. L’unica differenza- sottolinea il presidente dell’Aicna- consiste nella durata. Per le riniti croniche la cura è permanente, e lo sarà finché il mondo scientifico non capirà quali siano le sostanze che chiamano queste cellule nel naso”.

“Purtroppo – conclude Gelardi - la citologia nasale, seppur sia l’unica metodologia efficace per la diagnosi di questa malattia, viene seguita molto poco poiché, pur entrando nelle Linee Guida Aria (Allergic Rinithis and its Impact on Asthma) è considerata una diagnostica di secondo livello. Al primo ci sono le prove allergiche”. Per questo, l’8 novembre “si punterà a sensibilizzare la Comunità Scientifica e il Ministero della Salute a riconoscere questa patologia, perché una diagnosi corretta permetterebbe ai pazienti di seguire terapie mirate evitando di sviluppare polipi nasali”.
 

23 ottobre 2012
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