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Guerra Israele-Palestina. Medici senza frontiere: “Sia rispettata la neutralità delle strutture mediche, dei mezzi e del personale sanitario”


I coordinatori della Ong a Gaza descrivono una situazione gravissima: “Gli ospedali sono sovraffollati di feriti, mancano farmaci e materiali, carburante per i generatori”. Le ambulanze “non possono essere utilizzate perché vengono colpite dagli attacchi aerei”. Già colpiti anche due ospedali. Msf riferisce, inoltre, che già ieri il bilancio delle autorità parlava di oltre 2.200 feriti e oltre 300 morti, tra cui 20 bambini, a Gaza, e di oltre 600 persone e più di 2.000 ferite in Israele. Unicef: “Profondamente preoccupati per i bambini".

09 OTT - L’escalation di violenza nel conflitto israelo-palestinese porta con sé migliaia di morti e feriti e criticità alle strutture sanitarie. Una nota diramata ieri da Gaza da Medici Senza Frontiere (Msf) descrive una situazione difficile da gestire, anche a causa degli attacchi che coinvolgono i mezzi di soccorso sanitario. Per questo la Ong lancia un appello affinché si rispetti “la sacralità delle strutture mediche, dei mezzi e personale sanitario”.

Oltre a fornire cure chirurgiche e ospedaliere, Msf lavora anche alla fornitura di medicinali e materiali di consumo medici agli ospedali e alle strutture sanitarie di Gaza. “Le strutture sanitarie hanno bisogno di queste attrezzature a causa dei numerosi pazienti feriti”, spiega nella nota Ayman Al-Djaroucha, vice coordinatore di Msf a Gaza. “Gli ospedali sono sovraffollati di feriti, mancano farmaci e materiali, nonché carburante per i generatori”.

Un’altra sfida che il personale medico deve affrontare in questo momento a Gaza, spiega la nota, “è la mancanza di opzioni sicure per trasferire i pazienti nelle strutture sanitarie”. Le ambulanze, spiega tra Darwin Diaz, coordinatore medico di Msf a Gaza, “non possono essere utilizzate perché vengono colpite dagli attacchi aerei”.
 
Già nelle prime ore di conflitto, fa sapere Msf, nella zona sud di Gaza, due ospedali sono stati colpiti dalle forze israeliane, l’Indonesian Hospital e il Nasser Hospital. Durante gli attacchi, un infermiere e un autista di ambulanza sono rimasti uccisi, molti i feriti.
 
Da sabato notte, riferisce ancora la nota di Medici senza Frontiere, “le nostre équipe di personale locale forniscono assistenza chirurgica e ospedaliera all’ospedale Al-Awda, nel nord dell’enclave. La nostra capacità di posti letto è stata aumentata fino a un massimo di 26 posti letto in preparazione ad un elevato afflusso di pazienti attesi”. “I pazienti stabili vengono indirizzati a noi e noi ci prendiamo cura di loro”, afferma Jean Pierre, responsabile delle attività mediche di Msf a Gaza. "Si tratta di ferite da arma da fuoco e ferite da schegge, sparse sugli arti superiori e inferiori”.

Già ieri, riferisce la Ong, il bilancio delle autorità parlava di oltre 2.200 feriti e oltre 300 morti, tra cui 20 bambini, a Gaza. In Israele sono morte oltre 600 persone e più di 2.000 sono rimaste ferite.

Sul conflitto è intervenuto anche il direttore generale dell'Unicef, Catherine Russell, che si è detta “profondamente preoccupata per il benessere dei bambini in Israele e nello Stato di Palestina. Con notizie di centinaia di civili uccisi o feriti, stiamo monitorando attentamente la situazione per le segnalazioni di gravi violazioni dei diritti commessi contro i bambini”.

Gli eventi di oggi, evidenzia il direttore generale dell’Unicef, continuano un trend di picchi di violenza che hanno sconvolto Israele e lo Stato di Palestina da tempo, “causando la morte di 199 bambini e il ferimento di oltre 2.800 negli ultimi tre anni”.

L'Unicef chiede “l'immediata cessazione delle ostilità e che tutte le parti proteggano i bambini dai pericoli e offrano loro la protezione speciale a cui hanno diritto, in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario”.

“Più di ogni altra cosa – conclude Russel -, i bambini di Israele e dello Stato di Palestina hanno bisogno di una soluzione politica duratura alla crisi, in modo che possano crescere in pace e liberi dall'ombra della violenza”.

09 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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