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Gaza. “Rischio rapida diffusione malattie infettive, i segnali già ci sono”. L’allarme dell’Oms


“La mancanza di carburante ha portato alla chiusura degli impianti di desalinizzazione, aumentando significativamente il rischio di infezioni batteriche, come la diarrea, che si diffondono dal momento che le persone consumano acqua contaminata, inoltre e ha inoltre interrotto tutta la raccolta dei rifiuti solidi” segnala l’Oms

09 NOV -

“Mentre morti e feriti a Gaza continuano ad aumentare a causa dell’intensificarsi delle ostilità, l’intenso sovraffollamento e l’interruzione dei sistemi sanitari, idrici e igienico-sanitari rappresentano un ulteriore pericolo: la rapida diffusione di malattie infettive. Alcune tendenze preoccupanti stanno già emergendo”.

A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della sanità.

“La mancanza di carburante ha portato alla chiusura degli impianti di desalinizzazione, aumentando significativamente il rischio di infezioni batteriche, come la diarrea, che si diffondono dal momento che le persone consumano acqua contaminata - segnala l’Oms in una nota - e ha inoltre interrotto tutta la raccolta dei rifiuti solidi, creando un ambiente favorevole alla rapida e diffusa proliferazione di insetti e roditori che possono trasportare e transitare malattie. La situazione è particolarmente preoccupante per i quasi 1,5 milioni di sfollati presenti in tutta Gaza, in particolare per coloro che vivono in rifugi gravemente sovraffollati con scarso accesso a strutture igieniche e acqua potabile”, condizione che aumenta il rischio di trasmissione di malattie infettive.

Gli attuali trend di malattia sono molto preoccupanti. “Da metà ottobre 2023 sono stati segnalati oltre 33.500 casi di diarrea. Oltre la metà riguardano bambini sotto i 5 anni: un aumento significativo rispetto a una media di duemila casi mensili negli under 5, registrata nel corso del 2021 e del 2022. Si registrano poi 8.900 casi di scabbia e pidocchi, 1.005 casi di varicella, 12.635 casi di eruzioni cutanee e sono stati segnalati anche 54.866 casi di infezioni delle vie respiratorie superiori”, elenca l’Agenzia Onu per la salute.


L’interruzione delle attività di vaccinazione di routine, così come la mancanza di medicinali per il trattamento delle malattie trasmissibili, aumentano ulteriormente il rischio di una diffusione accelerata della malattia. A ciò si aggiunge la copertura incompleta del sistema di sorveglianza delle malattie, compresa la rilevazione precoce delle malattie e le capacità di risposta. La connettività Internet limitata e il funzionamento limitato del sistema telefonico limitano ulteriormente la capacità di rilevare tempestivamente potenziali focolai e di rispondere in modo efficace.

“Nelle strutture sanitarie, i danni ai sistemi idrici e igienico-sanitari e la diminuzione delle forniture per la pulizia hanno reso quasi impossibile mantenere misure di base di prevenzione e controllo delle infezioni. Questi sviluppi aumentano sostanzialmente il rischio di infezioni derivanti da traumi, interventi chirurgici, cura delle ferite e parto. Gli individui immunodepressi, come i pazienti affetti da cancro, sono particolarmente a rischio di complicare le infezioni. Dispositivi di protezione individuale insufficienti significano che gli stessi operatori sanitari possono contrarre e trasmettere infezioni mentre forniscono assistenza ai loro pazienti. La gestione dei rifiuti sanitari negli ospedali è stata gravemente interrotta, aumentando ulteriormente l’esposizione a materiali pericolosi e infezioni”.

L’Oms ribadisce quindi la richiesta di “un accesso urgente e accelerato agli aiuti umanitari - inclusi carburante, acqua, cibo e forniture mediche - all’interno e in tutta la Striscia di Gaza, del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e di un cessate il fuoco umanitario per prevenire ulteriori morti e sofferenze”.



09 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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