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Nasce il Movimento culturale per la difesa e il miglioramento del Ssn. Ecco il programma


"Difendere i principi fondamentali per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente contenuti nella Costituzione e i valori irrinunciabili della riforma sanitaria del 1978", questo il primo dei sei punti contenuti nella mozione approvata il 28 settembre scorso a Milano con la quale è stata data vita all'iniziativa. Tra i promotori Vittorio Carreri, medico igienista, medaglia d'oro al Merito della Sanità Pubblica.

02 OTT - È nato a Milano lo scorso 28 settembre il Movimento culturale per la difesa e lo sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale.
 
Il nuovo Movimento nasce per iniziativa di Ferruccio Capelli, direttore della Casa della Cultura di Milano, Amedeo Amadei, medico igienista, già direttore di Dipartimento di Prevenzione di ASL,  Vittorio Carreri, medico igienista, medaglia d'oro al Merito della Sanità Pubblica e Giuseppe Landonio, oncologo, già medico ospedaliero.
 

Nella mozione approvata dall'Assemblea si richiede un impegno sui seguenti 6 punti:
1) A difendere i principi fondamentali per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente contenuti nella Costituzione e i valori irrinunciabili della riforma sanitaria del 1978: decentramento istituzionale, semplificazione e sburocratizzazione, rafforzamento del ruolo dei Comuni e delle Città metropolitane, unitarietà e globalità degli interventi sanitari e socio sanitari, contrasto delle disuguaglianza, partecipazione e controllo democratici da parte degli utenti, gratuità delle prestazioni, ruolo integrativo della sanità privata, finanziamento sulla base delle capacità contributive.
 
2) A realizzare prioritariamente i programmi pluriennali e le attività di prevenzione nei confronti delle malattie di maggior rilevanza sociale. L’impegno da parte di molte Regioni fino a questo momento è stato carente e confuso, quasi inesistente sulla prevenzione primaria.
 
3) A riformare radicalmente l’Assistenza sanitaria primaria, la continuità assistenziale, la rete ospedaliera, il rapporto territorio-ospedale. A qualificare l’assistenza e la spesa sanitaria.
 
4) A realizzare finalmente piani e programmi pluriennali per la formazione da parte delle Regioni e delle Università, dando maggior spazio alle strutture più qualificate del SSN. Si chiede inoltre una revisione nella formazione dei medici di medicina generale.
 
5) A potenziare con investimenti congrui la ricerca scientifica, specie quella applicata agli obiettivi della programmazione sanitaria con priorità agli obiettivi dei Piani sanitari e di prevenzione regionali.
 
6) A promuovere gruppi di lavoro di esperti sui principali temi e ad organizzare conferenze pubbliche in difesa e sostegno della sanità pubblica e del SSN.

02 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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